Russiagate all’italiana, perquisizioni a casa di Meranda e Vannucci. Il premier Conte affronterà il caso in Aula, Salvini si sfila dal confronto: “Non parlo di fantasie”

L'avvocato Gianluca Meranda formalmente indagato per corruzione internazionale

Foto Stefano Cavicchi / Lapresse 18 Novembre 2016 Mosca / Russia Politica Una riunione con manager russi a Mosca. Presenti Salvini e Savoini

Sale a due il numero degli indagati nell’inchiesta sui fondi che la Russia avrebbe fatto arrivare alla Lega. Le fiamme gialle hanno perquisito l’abitazione di Gianluca Meranda: era stato direttamente l’avvocato a farsi avanti annunciando alla stampa che era proprio lui il ‘Luca’ tirato in ballo durante la conversazione con i presunti emissari di Mosca, riportate dal sito Buzzfed.

La guardia di finanza ha notificato a Meranda l’avviso di garanzia per corruzione internazionale, lo stesso reato contestato a Savoini, il primo ad essere finito nel registro degli inquisiti.

In prima battuta le forze dell’ordine si erano recato presso la sede dello studio legale di Meranda, ma lì non hanno trovato nulla: l’avvocato non usufruiva più di quegli spazi e da diverso tempo non pagava il fitto dei locali. Il materiale è stato recuperato in un’autorimessa.

I militari hanno controllato anche l’abitazione di Francesco Vannucci, a Suvereto: pure l’ex bancario, come Meranda, nelle scorse ore aveva spiegato di essere lui il terzo italiano che partecipò all’incontro con i russi presso l’hotel Metropol di Mosca.

Alle perquisizioni ha preso parte Gaetano Ruta, il sostituto procuratore che si sta occupando del caso, e un esponente dell’ordine degli avvocati di Roma.

La vicenda che ha coinvolto la Lega è oggetto di scontro all’interno dell’alleanza di governo. Matteo Salvini, spinto da grillini e opposizione, ha detto di non voler affrontare in Parlamento l’argomento: “Non parlo di fantasie. C’è un’inchiesta da mesi, bene, la chiudano, facciano presto”.

Di altro tenero l’intervento di Giuseppe Conte:  “Io sono il presidente del Consiglio, sono la massima autorità di governo, il 24 luglio sarò in Aula. E’ stato chiesto anche a me di riferire e io riferisco – ha detto il premier – perché quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde. Per la trasparenza nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti dei cittadini ho una concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni”

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