Salvini rassicura il M5S: nessun rimpasto di governo

in foto Matteo Salvini

ROMA – “Per quanto mi riguarda, al governo non cambia nulla“. Parola di Matteo Salvini. Il vicepremier e segretario della Lega gonfia il petto all’indomani della vittoria alle regionali in Abruzzo, ma è costretto a ‘non esagerare’ nei festeggiamenti, per non creare un incidente diplomatico nella maggioranza con il M5S. Perché il successo di Marco Marsilio è figlio soprattutto dell’exploit del Carroccio, balzato oltre il 27%, ottenuto però nella casa-madre del centrodestra.

Sara Marcozzi, la candidata di Luigi Di Maio, invece, si è piantata al 20, facendosi staccare di oltre dieci punti percentuali anche dall’ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, player in quota centrosinistra.

La débâcle è stata talmente forte da rendere impossibile qualche pensiero ‘maligno’ sul futuro dell’Esecutivo, anche se il ministro dell’Interno prova a mettere a tacere ogni possibile voce stonata: “Non chiediamo rimpasti, non chiediamo ministri, squadra che vince non si cambia“.

L’importante è approvare le leggi messe in cantiere nel ‘contratto’, a partire dalla riforma fiscale che il governo vorrebbe presentare “entro marzo”. Il vicepremier non vuole far saltare il banco, non chiede di scalare posizioni, ma – forse inconsciamente… – sta dettando l’agenda politica.


Per tutto il day after alla sconfitta elettorale, scompare dai radar Di Maio

Tocca al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, tranquillizzare gli animi sulla tenuta della compagine giallo-verde. “Sono elezioni regionali, aspettiamo le valutazione delle varie forze politiche” ma questo risultato “non cambia nulla per il governo centrale”.


A Palazzo Chigi restano aperti diversi dossier ‘pesanti’

In ballo c’è ancora una partita aperta con l’Europa, che non ha ancora terminato le munizioni per impallinare la manovra economica. “I danni erano già stati fatti” prima delle correzioni imposte da Bruxelles alla legge di Bilancio, spara il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis. Che ammonisce: “Ora è importante che il governo porti avanti una politica fiscale responsabile per permettere un rimbalzo dell’economia”.


Uno motivo per non mandare all’aria tutto

È dal primo giorno che il governo si è insediato che sento previsioni di collasso, ma sono sempre state smentite dai fatti“, rintuzza le critiche Conte. “Abbiamo quattro anni di lavoro davanti a noi, quattro anni di cambiamenti e di riforme strutturali“.


Un concetto che sembra condiviso da Salvini

Non ci sarà alcuna ripercussione, abbiamo un lungo elenco di cose da fare e impegni da mantenere“, quindi “nessuno riuscirà a usare il voto in Abruzzo per farci fare polemiche“. Nemmeno le nuove frecciate lanciate da Alessandro Di Battista: “Non entro nel merito delle scelte altrui, in questi mesi ho trovato una squadra coerente, leale, competente e in Di Maio una persona seria, e un amico, al di fuori delle scelte politiche“, replica a tono il leader leghista. Che rispedisce il pallone nel campo degli alleati. “Le loro dinamiche interne non spetta a me osservarle o giudicarle“.

Eppure nella maggioranza un po’ di nervosismo si respira. A ragionare ad alta voce è il deputato Cinquestelle, Giorgio Trizzino, il quale teme che la strategia di Salvini sia quella di “indebolirci ideologicamente e politicamente, con il chiaro obiettivo di usarlo fino in fondo prima di gettarlo via”.

E il capogruppo pentastellato a Palazzo Madama, Stefano Patuanelli, avverte: “Credo che il ministro dell’Interno sia perfettamente consapevole che scaricare il Movimento avrebbe ripercussioni molto forti anche sul suo elettorato“. A questo, però, il segretario del Carroccio proprio non pensa. Almeno per ora, dopo le europee chissà.
(LaPresse)

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