Scintille Berlusconi-Salvini. Il Cavaliere: “Clima dittatoriale”, la replica del vicepremier: “Sciocchezze”

L'attacco del Cavaliere contro il governo Lega-5 Stelle

ROMA – Velenosissimo battibecco a distanza quello che si è consumato tra Silvio Berlusconi e il vicepremier leghista Matteo Salvini. Il Cavaliere ci è andato infatti giù pesante al congresso dei giovani di Forza Italia a Roma, attaccando il governo con parole che non lasciano spazio a interpretazioni.

Berlusconi: “Aria illiberale”

C’è un’aria di illibertà, siamo in una democrazia illiberale, anticamera della dittatura, se continua così. Penso ci sia la certezza che il centrodestra rimanga unito e che questo governo non possa durare. La Lega si accorgerà che non può tradire i suoi elettori e il Governo cadrà. A quel punto ci sono due possibilità o un mandato di governo al centrodestra che cerchi i voti in Parlamento per una maggioranza, oppure nuove elezioni“, ha detto Berlusconi.

Anche il Pd ha capito che siamo di fronte a un grave pericolo e le nuove persone che sono entrate e costituiscono i vertici del Pd credo che condividano le nostre preoccupazioni e guardino al futuro come a qualcosa che dobbiamo riportare alla libertà”, ha detto Berlusconi. Tutte le dichiarazioni del M5s, sinceramente, mettono preoccupazione. Siamo dentro una democrazia che possiamo tranquillamente definire illiberale. Sono molto preoccupato“, prosegue il leader di Forza Italia. “Vorrei far capire agli italiani che c’è un grande pericolo per il loro futuro, per la loro stessa libertà”.

La replica secca di Salvini: “Parole da frustrati di sinistra”

Ai pesanti attacchi pubblici di Berlusconi ha risposto infastidito Matteo Salvini. A margine della sua visita a Eicma, il salone delle due ruote di Milano, il ministro dell’Interno ha detto: “Io certe sciocchezze le lascerei dire ai burocrati di Bruxelles e ai frustrati di sinistra. Chi parla di rischio dittatura in Italia non ha ben presente che l’Italia sta bene“. “Mi dispiace che Berlusconi usi le parole che di solito usano i Renzi, le Boldrini e gli Juncker“, ha concluso Salvini.

 

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