Lo sciopero dei treni colpisce anche il Parlamento, rinviata la decisione sul decreto Genova

'Fuggi fuggi' a Montecitorio dopo le 19, via in 200: slittano a lunedì anche le decisioni su Ischia e Sicurezza.

Le votazioni di oggi alla Camera
Le votazioni di oggi alla Camera

ROMA – La ‘febbre del trolley’ colpisce anche la Camera. I deputati sono pronti a partire oggi prima delle 19, orario di inizio dello sciopero dei trasporti, tanto da rimandare le votazioni sul decreto Genova.

Fuga dal Parlamento, se ne vanno in 200

Dopo le 19,20 ci sono ancora cinque Frecciarossa in partenza da Roma e diretti a Milano, due treni Italo e qualche convoglio per Napoli, mentre rimane sprovvisto il Sud. L’Italia rimarrà dunque paralizzata e la fuga dal Parlamento diventa di massa. Circa 200 le valige depositate nel guardaroba di Montecitorio, pronte per raggiungere, assieme ai proprietari, i taxi di largo San Claudio.

Tutto rinviato a lunedì

E così gli impegni parlamentari slittano a lunedì, quando i fari saranno tutti puntati sulle coperture e sull’articolo relativo al condono edilizio per le case distrutte dal terremoto di Ischia, avvenuto nell’agosto 2017. “Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente di generale, ora mi appello al Parlamento”, ribadisce il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Peccato che a giovare a quei grillini contrari alla misura ci abbia pensato anche lo sciopero e la smania di tornare a casa.

Slitta anche il decreto sicurezza

Vale lo stesso per il decreto sicurezza. Qui, in I commissione, la Lega marcia compatta mentre, il M5S subisce i dissidi interni che mantengono i 56 emendamenti contrari. Oltre al comandante Gregorio De Falco, ora torna allo scoperto anche la senatrice Paola Nugnes“Più che un decreto sicurezza – dice – è un decreto insicurezza. Così ci saranno 120 mila irregolari”. Molto più allettanti per Matteo Salvini sono gli emendamenti presentati dagli ‘amici’ di centrodestra, tra questi provvedimenti rientra la castrazione chimica e l’abolizione del reato di tortura che interessa i poliziotti. Insomma, provvedimenti ancora più aspri del già controverso decreto.

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