Scomparso il capo dell’Interpol, l’appello della moglie alla comunità internazionale

E' dal 25 settembre che Grace Meng non ha più notizie del marito

(Photo by ROSLAN RAHMAN / AFP)

LIONE (LaPresse/AFP) – La moglie di Meng Hongwei, il cinese presidente dell’Interpol del quale non si hanno notizie dal 25 settembre, ha lanciato un appello alla comunità internazionale. Tenendo una conferenza stampa a Lione. Città in cui l’organizzazione di cooperazione di polizia internazionale ha la sua sede centrale.

L’appello della moglie di Hongwei alla comunità internazionale

“Questa vicenda riguarda la comunità internazionale”, ha dichiarato Grace Meng, con la voce che le tremava, leggendo il suo testo prima in cinese e poi in inglese. Parlando davanti alle telecamere, la donna ha detto che crede che il marito sia in pericolo, dopo avere ricevuto un ultimo messaggio a fine settembre. Ieri il segretario generale dell’Interpol, il tedesco Jürgen Stock, ha chiesto alla Cina un “chiarimento” sulla situazione del presidente dell’organizzazione, che non ha più dato notizie alla famiglia dopo essersi recato in Cina a fine settembre.

Dal 25 settembre non si hanno più notizie del capo dell’Interpol

Meng Hongwei, 64 anni, secondo la moglie non ha più dato sue notizie dal 25 settembre. La donna ha denunciato giovedì sera la “scomparsa inquietante” del marito alla polizia di Lione. Secondo fonti concordi, Meng ha raggiunto la Cina in aereo da Stoccolma. La procura di Lione ha aperto un’indagine, affidata alla polizia giudiziaria, ed è stato attivato un dispositivo per “garantire la sicurezza” della signora Meng. Quest’ultima ha recentemente indicato di avere “ricevuto delle minacce tramite social network e telefono”, come ha riferito venerdì il ministero dell’Interno francese.

La pista ‘corruzione’

La notizia della scomparsa di Meng è stata seguita da speculazioni secondo cui il 64enne, che è anche vice ministro cinese per la Pubblica sicurezza, sarebbe stato fermato nell’ambito della campagna segreta di Pechino contro la corruzione. Il South China Morning Post, citando una fonte anonima, sostiene che le autorità della commissione disciplinare del Paese lo abbiano fermato al suo arrivo a Pechino.

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