Scontro per la droga a Santa Maria Capua Vetere, rischio faida

SANTA MARIA CAPUA VETERE – L’Antimafia al lavoro per ricostruire le gang della droga in città. Una è il gruppo di via D’Angiò e l’altro quello delle palazzine Iacp. Per gli inquirenti il rischio è quello di una vera e propria faida per controllo dello spaccio in città. In tale contesto di si inserisce non solo l’omicidio di Emanuele Nebbia ma anche il pestaggio con grave lesioni per il 16enne avvenuto la sera della vigilia di Natale. Episodio quest’ultimo che ha visto l’arresto di un giovane; qualche giorno dopo quel selvaggio pestaggio alcuni della gang avversaria portò a termine un raid incendiario ai danni del gazebo dello chalet in via D’Angiò. In realtà da un anno in città si sono registrati una serie di episodi che hanno lasciato intuire come in città ci sian uno scontro in atto tra almeno due fazioni per il controllo degli affari illeciti legati allo spaccio della droga. Il fenomeno ha assunto proporzioni tali che anche il Comune, per quanto di sua competenza, è intervenuto nel periodo appena antecedente le festività natalizie predisponendo un servizio con i vigili urbani che presidiano l’ingresso della villa comunale, ritenuto un luogo in cui i pusher smerciano le sostanze stupefacenti nonostante la presenza nel più grande spazio pubblico della città di famiglie con bambini, anziani e giovanissimi. Le indagini sono state avviate a partire dall’episodio del pestaggio in piazza della vigilia di Natale ma l’impulso decisivo lo hanno avuto ovviamente dopo l’omicidio di Nebbia. Il cadavere del giovane si trova ancora all’Istituto di medicina legale dell’azienda ospedaliera di Caserta a disposizione della Procura. E’ morto dopo cinque giorni di agonia all’ospedale di Caserta dopo il proiettile che lo ha colpito alla testa nel rione Iacp di Santa Maria Capua Vetere la notte di Capodanno; un episodio quasi da subito classificato dalla polizia della Squadra Mobile di Caserta come un agguato. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ipotizza un regolamento di conti in cui Nebbia sarebbe rimasto vittima. Il giovane fu colpito sul pianerottolo di ingresso dello stabile in cui viveva. L’esame autoptico consentirà anche l’estrazione del proiettile rimasto incastrato nel cranio della vittima che i sanitari non riuscirono ad asportare a seguito di un intervento chirurgico. Servirà alle indagini per risalire al calibro della pistola da cui il colpo è stato esploso. Il ferimento del giovane è avvenuto alle 24 e 30 della notte tra il 31 dicembre e Capodanno. Uno scontro tra gang che ha visto anche ‘stese’, incendi, spedizioni punitive e il ritrovamento di armi: tutti episodi che hanno caratterizzato il 2023 appena trascorso. L’episodio dell’uccisione del giovane è certamente quello più grave che si è registrato in una città che si trova a fare i conti con una escalation inaudita di violenza. Una polveriera che rischia di produrre nuovi episodi di violenza estrema su cui la Procura Antimafia ha acceso i riflettori delegando le indagini alla Squadra Mobile di Caserta.
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