Scuola, da domani quasi 7 milioni di alunni in dad. Il 95% degli studenti del Nord a casa

Un vero e proprio 'lockdown formativo'. Da domani 6,9 milioni di studenti italiani saranno costretti a seguire le lezioni in didattica a distanza, in pratica otto ragazzi su dieci (81%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. A fornire il dato è il portale specializzato 'Tuttoscuola'.

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Un vero e proprio ‘lockdown formativo’. Da domani 6,9 milioni di studenti italiani saranno costretti a seguire le lezioni in didattica a distanza, in pratica otto ragazzi su dieci (81%) degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie. A fornire il dato è il portale specializzato ‘Tuttoscuola’. La scorsa settimana erano 5,7 milioni. Saranno quindi ulteriori 1,2 milioni gli alunni che dovranno rimanere a casa. L’incremento è concentrato soprattutto in tre Regioni: Lazio, Veneto e Piemonte. Per grado di scuola la situazione cambia soprattutto per i più piccoli: non saranno più in presenza circa 800mila bambini della scuola dell’infanzia e primaria, circa 200mila della scuola media e altrettanti delle superiori. Il quadro non è omogeneo sul territorio: il virus costringe a casa il 95% degli studenti del Nord e meno di due su tre nel Mezzogiorno. Al Centro ci si attesta sulla media nazionale di 8 su 10.

Particolarmente pesante, spiega ‘Tuttoscuola’, la situazione nel Nord est, dove andranno a scuola solo i bambini dell’infanzia e primaria della provincia di Bolzano: a casa tutti gli altri, il 97,3% degli alunni del Nord est. Molto diversa la situazione nelle Isole, dove l’83% degli alunni hanno la fortuna di andare a scuola. Non si verificava dal lockdown del 2020 una chiusura così massiva: 3 milioni e 50mila alunni della scuola dell’infanzia e primaria, un milione e 350mila alunni delle medie, mentre 2 milioni e 500mila studenti delle superiori saranno impegnati nella Dad. In 16 Regioni su 20 chiuse quasi tutte le scuole. Le uniche Regioni con la scuola in presenza resteranno la Calabria, recuperata per ora dal Tar, la Sicilia, la Valle d’Aosta e la Sardegna che, essendo in zona bianca, è l’unica regione che avrà quasi tutti gli studenti in presenza. Numeri che potrebbero aumentare se i governatori regionali delle zone ancora in arancione disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti (in quel caso, come già anticipato nella proiezione di Tuttoscuola della scorsa settimana, si arriverebbe a 9 alunni su 10 in dad). Per ora Toscana e Liguria, pur avendo un indice superiore già dalla scorsa settimana, mantengono più della metà degli studenti in classe.

Le regioni più interessate da questa chiusura totale e con quantità notevoli di ragazzi a casa sono la Lombardia con 1.401.813 alunni in dad, la Campania con 944.993, il Lazio con 821.329, il Veneto con 680.096, l’Emilia Romagna con 620.423, la Puglia con 585.344, il Piemonte con 573.231. Complessivamente vi saranno 1,6 milioni (19%) di alunni in presenza a scuola e 6,9 (81%) in dad, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle poche regioni in cui è consentito. Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola 372.743 bambini delle scuole dell’infanzia (il 26,8%), 575.915 alunni della primaria (il 22,1%), 365.721 alunni della scuola secondaria di I grado (il 21,3%) e parzialmente in alternanza al 50% 298.156 studenti delle superiori (il 10,7%).

LaPresse

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