Scuola, dirigenti scolastici Lazio: la risalita dei contagi impone la cautela

"Come Andis Lazio esprimiamo preoccupazione rispetto all’accordo nella prefettura romana per il quale, oltre alla capienza al 100% degli autobus, si riporterebbe l’orario di ingresso degli istituti scolastici superiori di tutta Roma e provincia alle ore 8”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

MILANO – “Come Andis Lazio esprimiamo preoccupazione rispetto all’accordo nella prefettura romana per il quale, oltre alla capienza al 100% degli autobus, si riporterebbe l’orario di ingresso degli istituti scolastici superiori di tutta Roma e provincia alle ore 8”. Così in una nota Francesco Rossi, Presidente dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici (Andis) – sezione Lazio. “La norma, pur rientrando nelle decisioni che rappresentano chiaramente un ammorbidimento delle attenzioni nei confronti del rischio di contagio da Covid-19, rappresenta un nuovo cruccio per i dirigenti scolastici degli istituti superiori, che già dall’anno scorso combattono con un orario di entrata e di uscita doppio che non sia solo il mero risultato di un programma informatico, ma tenti in tutti i modi di tenere in considerazione e bilanciare le esigenze didattiche degli alunni, le esigenze dei lavoratori e le necessità degli enti locali nella gestione, altrettanto non semplice, delle linee che più raccolgono gli studenti delle scuole superiori, per lo più abituati all’utilizzo del trasporto locale”, afferma.

“Tale situazione, nondimeno, si inserisce in un momento di generale risalita dei casi di contagio nella nazione, ma soprattutto nel Lazio: i dati, insomma, pur in un clima da ‘tana libera tutti’ condurrebbero comunque all’uso ancora di una ragionevole cautela – si sottolinea -. Se il decreto prefettizio che dovrebbe regolare le riaperture dovesse essere confermato, tutti i Dirigenti scolastici si troverebbero costretti in pochissimi giorni e con le poche forze rimaste in loro e nei loro stretti collaboratori, a ricostruire per l’ennesima volta un orario scolastico per soli due mesi effettivi di lezione, ormai”.

“Ciò, senza dimenticare i difficilissimi incastri da tenere in considerazione per l’utilizzo da parte di tutti gli alunni dei laboratori, la cui turnazione segue un ‘orario nell’orario’ nel timetable di una scuola e gli altrettanto difficili accordi presi fra gli istituti per la gestione dei docenti che completano parte delle loro ore in scuole magari lontane da quella di ‘titolarità’ o addirittura in una città diversa”, aggiunge Rossi.“Sarà davvero difficile gestire in pochi giorni queste criticità, nella speranza di un accordo, almeno per i primi quindici giorni di sperimentazione dei nuovi orari, con il trasporto pubblico locale, affinchè gli studenti non si trovino a dover affrontare vere e proprie ‘odissee quotidiane’ per raggiungere o lasciare le loro scuole”, conclude la nota.

(LaPresse)

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