Secondo gli esperti militari ci sono state dei gravi errori da parte di Mosca

Secondo gli esperti militari ci sono stati dei gravi errori da parte di Mosca
Secondo gli esperti militari ci sono stati dei gravi errori da parte di Mosca

ROMA – “Gravi errori russi”. E’ il commento unanime degli analisi militari nell’analisi delle strategia di guerra messe in atto da Mosca nell’attaccare l’Ucraina. Secondo Vincent Tourret della Foundation for Strategic Research (Frs) infatti, “i russi hanno completamente sottovalutato i rapporti di forze. L’unica parte dell’operazione che era intesa come operazione di guerra è stata l’assalto all’aeroporto di Hostomel e il tentativo di decapitare il governo ucraino. Le altre truppe russe sono entrate nel Paese come se stessero per impossessarsene, con un altissimo numero di bersagli che le ha disperse completamente sul territorio. Lo scorso 24 febbraio – ha continuato Tourrent – la Russia ha dato il via all’offensiva su tre fronti simultanei, spargendo i suoi 150mila soldati a Nord verso la capitale Kiev, a Est e a Sud. Le truppe di terra si sono mosse senza aver raggiunto il controllo dello spazio aereo, nonostante 500 velivoli mobilitati: questo, secondo tutti gli specialisti, è stato un grosso errore”.

La conquista dei cieli

Un errore sottolineato anche un pilota francese ad Afp, secondo il quale “la conquista della superiorità aerea è la chiave di tutto in un conflitto moderno”. I russi “avrebbero dovuto distruggere i caccia ucraini, i radar, i sistemi terra-aria, le piste di atterraggio”. Un esempio è il tentativo di presa dell’aeroporto di Hostomel, che ha visto unità d’élite paracadutarsi senza supporto aereo, mentre lunghe colonne corazzate avanzavano prive di copertura, finendo nel mirino dei droni tattici Bayraktar turchi. A terra, poi – ha concluso – le manovre si sono rivelate farraginose, mostrando intoppi nella catena di comando e lacune nell’addestramento”. E non a caso, secondo il blog Oryx, “in due mesi, i russi hanno perso oltre 500 carri armati e più di 300 veicoli blindati”.

Il perché degli errori

Sempre secondo gli analisti “i leader politici russi hanno imposto al comando militare uno scenario assolutamente assurdo, secondo il quale tutto sarebbe accaduto come durante l’annessione della Crimea nel 2014. Pretendevano che l’esercito russo – hanno spiegato – venisse accolto come liberatore in tutta l’Ucraina, tranne che nei territori occidentali. È chiaro che il comando militare russo non era pronto per tale resistenza da parte degli ucraini”. 

La giusta strategia

William Alberque, esperto militare dell’Istituto internazionale di studi strategici (Iiss) di Londra ha sottolineato come ciò non significhi “la fine dell’era dei carri armati. I veicoli corazzati – ha aggiunto – funzionano bene se combinati con l’artiglieria, la fanteria e il supporto aereo”. Inoltre “dopo aver fallito l’accerchiamento e la presa di Kiev, Mosca ha deciso di cambiare strategia e concentrarsi sulla conquista della regione del Donbass, che comprende le due oblast di Donetsk e Lugansk già in parte conquistate dai separatisti nel 2014. Da allora si assiste a un certo consolidamento degli sforzi militari russi, con un comando unificato e un obiettivo più coerente che prevede una dura battaglia su un terreno difficile, ricco di fiumi e foreste”. Per cui secondo un alto funzionario francese “gli ucraini hanno un vantaggio sul campo. Combatteranno una battaglia di posizione per complicare la manovra e il rifornimento russi. Kiev ora dovrà fare i conti con linee di rifornimento molto allungate, perché le armi fornite da Stati Uniti ed Europa provengono da Ovest”.

I bersagli mancati

E dagli Usa spiegano come “solo il 50% degli attacchi di migliaia di proiettili ha colpito il bersaglio previsto. Al contrario gli ucraini erano straordinariamente preparati. Hanno organizzato una vera e propria operazione diversiva senza cercare di difendere i loro confini, nel raggio del fuoco dell’artiglieria, ma diluendo invece le loro risorse terrestri e aeree nel territorio e raggruppandosi nelle città, per complicare l’offensiva russa”.

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