Siria, Russia e Damasco bombardano Idlib: 23 morti, 30 feriti e 11mila civili in fuga

Migliaia di sfollati e decine di morti e feriti: è questo il bilancio dell'ultimo bombardamento in Siria

Foto Delil Souleiman / AFP

DAMASCO – Migliaia di sfollati e decine di morti e feriti: è questo il bilancio dell’ultimo bombardamento in Siria. L’aviazione Russi e e le forze del regime di Damasco hanno colpito la provincia di Idlib, sotto il controllo delle milizie jihadiste. I raid aerei si sono concentrati sul distretto di Maaraat an Numan e vicino l’autostrada Hama-Aleppo. Nelle ultime 48 ore più di 11mila civili si sono incamminati, fuggendo dalle loro case, dopo l’inasprimento dei raid aerei. I cittadini siriani stanno abbandonano la zona meridionale di Idlib, nel nord-ovest del Paese.

L’allarme dell’Osservatorio per i diritti umani: 23 morti e 30 feriti gravi

Nelle ultime ore 23 persone hanno perso la vita nel corso dei bombardamenti e 30 sono rimaste gravemente ferite. A lanciare l’allarme, dopo il sanguinoso bilancio, l’Osservatorio dei diritti umani. Durante un raid nel villaggio di Talmenas sette persone sono morte, tra cui un bambino, tutte appartenenti allo stesso nucleo familiare. A Badana una donna, moglie di un volontario dell’associazione di soccorso alle vittime nella regione ribelle e le sue tre figlie, hanno perso la vita durante il raid. Nel villaggio di Maasaran, dove le bombe hanno invece colpito un mercato, 6 civili hanno trovato la morte.

Le bombe della Russia e di Damasco piovono su Iblid, l’ultima provincia in mano ai jihadisti

Idlib è l’ultima provincia ribelle in mano ai rivoltosi. L’area è controllata dai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir Al-Cham, ex affiliati siriani di Al Qaeda. Per sradicare i rivoltosi l’aviazione russa e le truppe di Damasco hanno sottoposto la regione a massicci bombardamenti, che dallo scorso aprile sono proseguiti fino ad agosto. Il bilancio totale dei morti tra i civili è di un migliaio di civili. Circa 400mila persone sono invece scappate dagli improvvisati campi profughi, cercando di sottrarsi al massacro. Negli ultimi due giorni più di 11mila civili si sono messi in fuga. A riferirlo sono le fonti in contatto con l’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari.

La regione controllata dai jihadisti Hayat Tahrir Al-Cham. I raid concentrati nel distretto di Maraat en Numan. Un’intera famiglia ha perso la vita nel villaggio di Talmenas.

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