Sisma 2016, Draghi alle famiglie delle vittime: “Ricostruzione lenta, ora la situazione è diversa”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, questa mattina ad Amatrice ha incontrato una delegazione di familiari delle vittime del terremoto. Il Presidente del Consiglio ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione le loro parole

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, questa mattina ad Amatrice ha incontrato una delegazione di familiari delle vittime del terremoto. Il Presidente del Consiglio ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione le loro parole. “Se oggi sono qui è perché lo Stato vi è vicino. In passato è stato lento ma adesso la situazione è diversa: i lavori di ricostruzione stanno procedendo più velocemente. Sono oggi qui a portarvi fiducia e l’impegno del Governo”, ha detto il Presidente Draghi.

Nell’incontrare Mario Sanna, Stefania Ciriello, Roberto Scagnoli, Pina Chiodi, la delegazione di parenti delle vittime del sisma, il premier Mario Draghi ha assicurato che ‘assegnamo grande importanza alla rapidità degli interventi per la ricostruzione e lo sviluppo delle aree terremotate. Le risorse ci sono e sono disponibili’. La prima e più importante misura adottata dal Governo è la destinazione di un’apposita linea di investimento – del valore di 1,78 miliardi di euro – per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori del Centro Italia colpiti dai sismi del 2016 e 2017, nell’ambito del Piano complementare al PNRR.

A questa si è aggiunta una norma del DL Semplificazioni mirata a garantire per questi interventi una governance unitaria multilivello.

Infine, è stato avviato dal Governo il confronto con le regioni e i comuni per la definizione del Contratto istituzionale di sviluppo per la ripresa post-sisma.  Durante l’omelia, Mons. Pompili ha posto l’accento sulla necessità di costruire un nuovo rapporto tra l’uomo e l’ambiente. E ha parlato dell’Italia centrale come “il ponte più urgente da costruire”. Nell’occasione ha citato un’indagine di Bankitalia che fotografa il ritardo del Centro-Italia “per l’incomprensibile arretratezza delle sue infrastrutture”.

LaPresse

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