Smog, 9 città campane in pericolo

Le polveri sottili minacciano la qualità dell’aria: San Vitaliano supera di tre volte la soglia

Foto Fabrizio Corradetti/LaPresse 19 - 03 - 2018 Roma, Italia Cronaca Allagamenti e traffico in citta' Nella foto: Traffico altezza Lungotevere dei Vallati Photo Fabrizio Corradetti/LaPresse March 19th, 2018 Roma, Italy News Allagamenti e traffico in citta' In the photo: Traffico altezza Lungotevere dei Vallati

NAPOLI – Polveri sottili, gas di scarico e aria irrespirabile. Nonostante le proteste dell neonata comunità ambientalista, il 209 è stato un anno nero per la qualità dell’aria, in particolar modo in Campania, anche se c’è stato un lieve miglioramento. Sono 9 le città in pericolo per la presenza dello smog, che ha notevoli rischi per la salute delle persone, nel 2018 erano 13 le città ‘malate’.

Per Legambiente queste città hanno superato la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (ovvero 35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). Ad essere maggiormente colpito è il territorio della priovincia di Napoli. Secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, la maglia nera con il record di sforamenti è di San Vitaliano con 115 sforamenti, uno ogni tre giorni, segue poi Pomigliano D’Arco dove i giorni di superamento sono stati 82, poi Nocera Inferiore (in provincia di Salerno) con 72 sforamenti. Per quanto riguarda le città capoluogo di provincia a superare nel 2019 la soglia di polveri sottili consentita per legge è stata solo Napoli: la centralina installata alla Ferrovia) ha segnato 36 giorni di sforamento.

Le altre città campane fuorilegge sono Casoria (in provincia di Napoli) con 46 giorni, poi nel Casertano Aversa con 68 giorni, e ancora nel Napoletano Volla con 58 sforamenti, Acerra con 64 sforamenti e San Felice Cancello con 46.

Il superamento dei limiti legali per quanto concerne la presenza di polveri sottili si traduce in una serie di problemi per la salute dei cittadini, e in costi per il sistema sanitario. Secondo l’Air Quality Report 2019 dell’Agenzia europea per l’ambiente (che analizza dati del 2016) in Italia le morti precoci per particolato fine PM2,5 sono state almeno 58.600. Se guardiamo al portafogli del sistema sanitario nazionale, i costi collegati alla salute derivanti dall’inquinamento dell’aria si stimano fra i 47 e i 142 miliardi di euro.

“Come ribadiamo da anni – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania -Non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale per liberare le città dalla cappa dello smog In questo è fondamentale il ruolo della Regione nel predisporre piani e misure oltre a nuovi fondi da destinare a progetti innovativi per definire un’efficace e integrata azione antismog che cambi radicalmente trasporti, produzione di energia, agricoltura, industria ed edilizia. Accanto alla politica regionale, le amministrazioni comunali devono avere più coraggio, essere meno timorosi nell’applicare nuove concrete ed efficaci politiche di mobilità sostenibile per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Prioritario è investire su uno svecchiamento del parco autobus, puntando su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa, senza dimenticare la riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”. In tal senso Legambiente è impegnata nel progetto ‘Air heritage’, che mira all’abbassamento delle polveri sottili nell’aria.

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