Solo il mare salva il turismo, boom di presenze negli stabilimenti del litorale casertano ma borghi nel degrado

Folla sulle spiagge e affari eccellenti per i lidi, i borghi affondano nel degrado. A Castelvolturno e Mondragone le restrizioni non frenano bagnanti e visitatori mentre Caserta accoglie i suoi ospiti con una cartolina di abbandono

Castelvolturno (Giusi Scialla) – Il meteo non ha tradito le aspettative degli imprenditori balneari: nella giornata di ieri si è registrato il boom di presenze sugli stabilimenti balneari del litorale domizio. Il traffico sulla Domiziana e e sulla variante è stato molto intenso già dallo scorso sabato. Il caldo intenso, accompagnato dal vento nella mattinata di ieri, ha spinto tanti a scegliere le spiagge domizie.

Cosimo Ticino gestisce il ‘Lido San Pietro’ in località Baia Verde: “L’affluenza è stata alta anche se la giornata è stata ventilata. Come già lo scorso anno, ai clienti è stato spiegato che devono essere rispettare le regole del distanzamento sociale e indossare la mascherina. Non abbiamo incontrato resistenze. Stiamo inoltre organizzando eventi per la notte di San Lorenzo e per Ferragosto”. Il Lido San Pietro è stato inoltre interessato dalla nidificazione delle tartarughe Caretta Caretta: lo spazio dove è stata accertata la presenza del nido è stato messo in sicurezza tra la curiosità dei bagnanti.

Antonio Ciotola gestisce il lido ‘La Favorita. La struttura ha chiuso i battenti alle 11,30 registrando il tutto esaurito: “Stiamo lavorando molto bene – ha commentato l’imprenditore – abbiamo anche organizzato corsi di acquagym e il servizio di ristorazione è attivo su prenotazione”.

Flavio Greco gestisce il Lido Rama a Varcaturo: “L’affluenza è stata altissima e ci aspettiamo presenze anche durante la settimana. Inoltre lavoriamo anche la sera con il beach bar, eventi privati e altre manifestazioni”.

CASERTA (Leonardo Crocetta) – Il pullman pieno di turisti percorre viale Carlo III, costeggiando le numerose micro-discariche disseminate lungo i galoppatoi, passando poi nel sottovia allagato e parzialmente crollato che porta di fronte al palazzo vanvitelliano, dove li attendono i cantieri abbandonati degli alloggiamenti militari borbonici: è questa l’accoglienza riservata ai visitatori della Reggia di Caserta che, prima di arrivare ad ammirare il complesso monumentale, sono costretti a un tremendo viaggio tra i rifiuti, i cantieri e il generale degrado del capoluogo.

Fin da subito la situazione è chiara: basta spostare di poco lo sguardo, percorrendo il vialone, per vedere i cumuli di immondizia abbandonati lungo la strada. Copertoni usati, vecchi mobili e resti di materiale edile: un’unica, lunga discarica abusiva. I mezzi turistici procedono poi nel sottovia Olimpia Starich. L’unica fortuna, per i turisti, sono i finestrini chiusi. Perché l’odore che proviene dalla pozza d’acqua che si allarga sull’asfalto è inequivocabile. Un miasma fognario si diffonde lungo il camminamento, impraticabile a causa dei detriti del muro, crollato probabilmente a causa della perdita idrica. Nessun accesso per turisti ‘green’, venuti in bici attraversando il ‘vialone’.

Un trauma l’arrivo in piazza Carlo di Borbone, dove il biglietto da visita è il cantiere eterno agli alloggi militari borbonici. Una chimera l’archivio storico, il cui progetto è rimasto fermo da anni. O l’ex area mercatale vicino all’università, dove alcuni clochard hanno costruito alcune baracche, occupate e in stato di avanzato degrado. “Questo è il biglietto da visita della città, il primo impatto che ricevono i turisti – sono le parole di Umberto Marzuillo dell’associazione Caserta Sostenibile – Poca attenzione e manutenzione al minimo per tutta l’area ce circonda la Reggia di Caserta, patrimonio dell’intera umanità e luogo di interesse storico e culturale di massima importanza. Invece abbiamo cantieri aperti da anni e in stato di abbandono nella stessa piazza del palazzo borbonico, strutture abusive a un passo dall’università”. Soltanto la magnificenza della Reggia riesce a coprire, almeno per un poco, i difetti e le mancanze che circondano l’inestimabile patrimonio storico, culturale e artistico della città.

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