ROMA – Possibile slittamento sulla nomina dei sottosegretari del nuovo governo. Non sarebbe infatti ancora pronta la lista dei partiti. Alle 15 si terrà il Consiglio dei ministri, ma all’ordine del giorno non compaiono né la nomina dei sottosegretari né i decreti per l’assegnazione ai ministri di alcune deleghe. Tra queste le più importanti sono quella al Turismo del ministro alla Cultura Dario Franceschini e quella al Commercio esteromdel ministro degli Esteri Luigi Di Maio. L’accordo interno prevede che il Movimento 5 Stelle ne designi 22, il Pd 18 e Leu 2, ma le anime differenti dell’esecutivo non hanno ancora trovato la quadra.
Il braccio di ferro
La querelle riguarderebbe le deleghe più importanti del ministero dello Sviluppo e le Telecomunicazioni ed Energia: i dem vorrebbero Antonello Giacomelli alle telecomunicazioni e per l’Energia Gian Paolo Manzella. Ma i Cinque stelle reclamano per sé entrambe le deleghe: all’Energia vorrebbero Dario Tamburrano, e alle telecomunicazioni Patuanelli. La quadra potrebbe essere dividersi le nomine. L’Editoria invece andrebbe al Pd, mentre il servizi segreti resterebbero nelle mani del premier.
Conte: “Fate presto”
Pd e M5S si sono incontrati nella serata di ieri per tentare di portare un elenco di nomi più o meno completo a Giuseppe Conte in tempo per il Consiglio di oggi. Dem e Leu dichiarano che i tempi lunghi dipenderebbero dai pentastellati. La partita del Pd sarebbe chiusa anche se i renziani, che avrebbero in tutto quattro nomi, starebbero pressando per avere altre poltrone. Il premier ha chiesto di velocizzare: “Sarebbe buono riuscire a completare la lista della squadra per poter partire”. La fretta nasce dal fatto che senza i sottosegretari il lavoro del governo non può davvero iniziare.
