Strage Bologna, Casellati-Fico: “C’è l’impegno del Parlamento per l’apertura degli archivi”

"Ricorre oggi un anniversario che segna uno dei momenti più drammatici e dolorosi per la città di Bologna e per tutto il Paese. Erano le 10.25 del 2 agosto 1980 quando, nella sala d’attesa della stazione, fu fatta scoppiare una bomba che uccise 85 persone e ne ferì 200. Ancora oggi è impossibile, e inammissibile, dimenticare.

Foto Massimo Paolone/LaPresse

ROMA– “Ricorre oggi un anniversario che segna uno dei momenti più drammatici e dolorosi per la città di Bologna e per tutto il Paese. Erano le 10.25 del 2 agosto 1980 quando, nella sala d’attesa della stazione, fu fatta scoppiare una bomba che uccise 85 persone e ne ferì 200. Ancora oggi è impossibile, e inammissibile, dimenticare. Ciò impone un esercizio della memoria collettivo: un dovere di piena verità e giustizia che, dopo 39 anni, non ammette ulteriori ritardi ed esitazioni”. E’ quanto dichiarano in una nota la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico. “Una democrazia, per essere tale, non teme la verità e, dunque, non può convivere con ambiguità, depistaggi e colpevoli lacune di una giustizia negata. È questo lo spirito che deve sostenere l’impegno della magistratura e di tutte le Istituzioni nella ricostruzione di una verità. Verità giudiziaria e storica di tutte le stragi e delle altre vicende oscure della nostra storia recente”.

La promessa

Sono dunque necessari passi concreti da parte delle Istituzioni, a partire dall’azione di declassificazione, versamento agli Archivi e pubblicazione degli atti relativi a quelle vicende. Su questo versante c’è un impegno comune del Senato della Repubblica e dalla Camera dei deputati che mira a portare avanti il processo di declassificazione e digitalizzazione dei documenti delle Commissioni di inchiesta. Ed è significativo che proprio nella giornata di oggi si tenga sul tema un tavolo tecnico fra le due amministrazioni per individuare i prossimi passi, con l’obiettivo di realizzare un portale unico parlamentare in cui rendere disponibili atti precedentemente classificati o comunque non direttamente accessibili al pubblico”.

LaPresse

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