Superbonus, si inasprisce lo scontro tra i partiti

ROMA – Superbonus e bonus casa: lo scontro si inasprisce tra l’esecutivo e i 5S. Tra le questioni in essere il Bonus edilizio del 110% con l’agevolazione fiscale del rimborso, da parte dello Stato, dell’intera spesa più il 10% per chi è intervenuto con lavori di efficientamento energetico o antisismici. Oltre al credito di imposta. Proprio martedì 13 settembre, sull’agenda degli appuntamenti del Senato è segnato in rosso l’esame del dl Aiuti bis.

Le richieste dei partiti: il Centrodestra

Le “agevolazioni per l’accesso al mutuo per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie e di un piano di riqualificazione delle periferie” tra gli obiettivi di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi moderati”. Un polo orientato verso la conservazione dei bonus edilizi anche se chiede la necessità di un “riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati”. Nello specifico la Lega di Salvini vuole “garantire l’accesso all’agevolazione fiscale di tutti i soggetti che hanno maturato il diritto al Superbonus”, ma anche “rendere il Superbonus più coerente e applicabile, contemperando le esigenze di contenimento degli oneri a carico dello Stato con quelle di riqualificazione energetica e adeguamento antisismico degli edifici. Propone poi per le villette “la rimozione del vincolo dello stato avanzamento lavori a settembre”. I forzisti di Berlusconi vogliono “razionalizzazione e semplificazione della normativa sugli incentivi edilizi, sull’efficientamento energetico e sul Sismabonus, rendendola strutturale”

Il Centrosinistra

Sul versante opposto Pd, Europa Verde-Sinistra Italiana e Azione poi defilatasi verso Iv di Matteo Renzi) non ha fatto alcun accenno ai bonus edilizi, ma è apparso orientato verso le “politiche abitative con oltre 500mila alloggi popolari nei prossimi 10 anni”

Il Terzo polo

Il Terzo polo composto da Italia viva e Azione sembra, almeno in questa fase che porta alle elezioni, più orientato a “ridimensionare fortemente l’incentivo”.

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