Superlatitanti, catturato Di Lauro restano altri tre nella lista. Il boss ‘muto’ davanti al gip

ROMA Matteo Messina Denaro, Giovanni Motisi e Attilio Cubeddu: sono questi i tre nomi che restano nella lista di superlatitanti dopo la cattura del superboss Marco Di Lauro.

Catturato a Napoli mentre era con la compagna, Di Lauro era latitante dal dicembre del 2004. Stamattina per il 34enne si è tenuto l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip: ma il capoclan ha preferito non rispondere alle domande del giudice.

Per gli inquirenti il napoletano, prima di acciuffarlo, era il secondo boss più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro.

L’elenco stilato nel 1992 dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio sui “30 superlatitanti di massima pericolosità” si sta riducendo ai minimi termini.

Quasi 25 anni di latitanza per Matteo Messina, il boss ‘invisibile’ che comanda dall’ombra

Sembra inafferrabile Matteo Messina Denaro, praticamente un fantasma. Le forze dell’ordine ritengono non soltanto che sia vivo, ma che continui a tirare le file della mafia trapanese. Il capoclan dovrebbe avere oggi 55 anni e a breve raggiungerà anche lui, come già accaduto per il boss Bernardo Provenzano, i 25 anni di latitanza. Secondo gli inquirenti Messina è ancora in attività, continuando a fare profitti e comandando a distanza i suoi uomini. Una rete apparentemente impossibile da attraversare, che lo protegge e lo tiene nascosto dall’occhio degli investigatori. Un testimone recente racconta di averlo incontrato più di dieci anni prima a Palermo.

Motisi e Cubeddu potrebbero essere morti, a caccia della conferma del decesso dei due superboss

Gli altri due nomi dopo Di Lauro sono quelli di Giovanni Motisi e Attilio Cubeddu. Del primo non si hanno più notizie da almeno vent’anni. Capo del potente mandamento mafioso di Pagliarelli a Palermo durante gli anni ’90, Motisi sembra essere svanito nel nulla, probabilmente morto lontano dall’obiettivo delle forze dell’ordine.

Di Cubeddu si tornò a parlare alcuni mesi prima. Esponente di rango dell’Anonima sarda, venne confiscata la casa in cui ancora vivevano la moglie e una delle figlie.

Cosa nostra, camorra e Anonima sequestri: nessun pezzo da novanta per ‘ndrangheta e Sacra Corona Unita

La cattura del boss Di Lauro segna il passo dei tempi. Con lui sparisce uno degli uomini più potenti della camorra napoletana. Con la presunta morte di due dei tre superboss rimasti, le organizzazioni criminali più potenti d’Italia vengono decapitate, relegandole a un livello inferiore di pericolosità. Dalla cattura di Totò Riina, avvenuta nel 1993 ad opera del capitano Ultimo e degli uomini del ros alla caccia a Bernardo Provenzano, stanato in un casolare di Corleone, la lunga guerra ai “superlatitanti” sembra in procinto di concludersi.

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