Tagli all’editoria e insulti grillini, in Italia la libertà di stampa è a rischio: lo dice il Consiglio d’Europa

Nel 2018 triplicate, rispetto all'anno scorso, le segnalazioni di violazione alla libertà di stampa raccolte dalla piattaforma europea

Foto LaPresse25-11-2014 Strasburgo (Francia)CronacaNel suo discorso al Consiglio d'Europa Papa Francesco ha parlato di "grave problema del lavoro, soprattutto per gli alti livelli di disoccupazione giovanile che si riscontrano in molti Paesi - una vera ipoteca per il futuro - ma anche per la questione della dignità del lavoro".Photo LaPresseNovember 25, 2014 Strasbourg (France)NewsPope Francis delivers his speech at the European Parliament in StrasbourgDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

La libertà di stampa è in pericolo. E in Italia, oggi più che mai, è a rischio perché fragile, indebolita dagli attacchi grillini. A lanciare l’allarme è stata la piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e l’incolumità dei giornalisti.

Il documento

Nel report, intitolato Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa, all’Italia, con Turchia, Russia e Ungheria, viene dedicato un capitolo a parte. Nelle quattro nazioni la situazione è in netto peggioramento: le segnalazioni di violazione alla libertà di stampa raccolte dalla piattaforma nel 2018 sono triplicate rispetto al 2017.

Le cifre

I dati non sono confortanti. Come il Belpaese solo la Russia di Putin. Sono tredici, tra minacce e attacchi vari, gli episodi che hanno colpito i cronisti italiani (su un totale di 140 totali).

Se l’area è pesante per la stampa è pure ‘merito’ di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. I due politici, si legge nel documento, “esprimono regolarmente una retorica particolarmente ostile a media e giornalisti sui social”.

La piattaforma europea che monitora lo stato di salute dell’informazione a è attiva dal 2015. Le analisi sono frutto del lavoro di 12 gruppi (Federazione europea dei giornalisti, Federazione internazionale dei giornalisti, Associazione dei giornalisti europei, , Unione europea di radiodiffusione  Index on Censorship, Article 19, Reporter senza frontiere,  Rory Peck Trust,  Comitato per la protezione dei giornalisti, International Press Institute, International News Safety Institute e Pen International).

Lo spettro del bavaglio

Non solo minacce, intimidazioni e discredito. Se la stampa italiana ‘vive male’, è debole e la sua libertà a rischio, è pure per i tagli all’editoria voluti dai Cinque Stelle.

Con lo stop dei finanziamenti pubblici ai giornali, saranno diverse le realtà editoriali, soprattutto quelle piccole, costrette a chiudere bottega. E duplice sarà l’effetto nefasto della mossa grillina: da un lato, quello che dovrebbe rappresentare un risparmio economico, rischia di tramutarsi in un vero e proprio bavaglio. Troppe le voci che verranno tappate (da Radio Radicale ai tanti quotidiani di provicnicia). Dall’altro determinerà un’emergenza occupazionale: numerosi i cronisti che non avranno più un lavoro.

Eppure il Parlamento, contro i tagli all’editoria, si è compattato: ha levato un grido trasversale. Da Leu a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia e Partito Democratico (clicca qui), è arrivato una richiesta chiara e forte al Governo: ripristinare i finanziamenti.

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