Taranto, tangenti per gli appalti della Marina: 3 condanne e 8 rinvii a giudizio

Il giudice per l'udienza preliminare di Taranto Vilma Gilli ha condannato con il rito abbreviato l'ex capitano della Marina Roberto La Gioia

MILANO – Taranto, tangenti per gli appalti della Marina: 3 condanne e 8 rinvii a giudizio. Il giudice per l’udienza preliminare di Taranto Vilma Gilli ha condannato con il rito abbreviato l’ex capitano della Marina Roberto La Gioia. Sorpreso nel 2014 mentre prendeva una tangente da un imprenditore, a 8 anni di reclusione. Condannati anche l’ex direttore Frabrizio Gemani a 5 anni e 4 mesi e l’ex sottufficiale responsabile di deposito della base di Taranto Antonio Summa a 4 anni e 4 mesi.

Scandalo sugli appalti

Tutti e tre erano imputati nell’ambito dello scandalo delle tangenti sugli appalti nel reparto di Maricommi (che nel frattempo è stato commissariato) della Marina militare di Taranto. Altri 8 imputati che hanno optato per il rito ordinario, invece, sono stati rinviati a giudizio. Il gup, accogliendo le richieste del procuratore aggiunto Maurizio Carbone, ha anche disposto una provvisionale di 90mila euro nei confronti del ministero della Difesa.

Affronteranno il processo gli ex vicedirettori di Maricommi Marco Boccadamo, Giuseppe Coroneo e Riccardo Di Donna, gli ex comandanti del quarto e quinto reparto, Giovanni Cusmano, Alessandro Dore e Giovanni Caso, l’ufficiale di Stato Maggiore Attilio Vecchi oltre a un dipendente civile della base, Leandro De Benedectis. La prima udienza è fissata per il 5 marzo 2020. Per tutti l’accusa è di concussione per un presunto giro di tangenti estorte a imprenditori.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti gli appalti e i servizi commissionati dal reparto della base di Taranto. Che si occupa di approvvigionamento, stoccaggio e rifornimento di combustibili di navi e aerei. Gli imputati avrebbero minacciato gli imprenditori di non pagare in tempo le fatture e per “sbloccare” i pagamenti avrebbero chiesto loro somme di denaro non dovute per importi variabili e altre utilità. Da pagare con cadenza bisettimanale, per un valore complessivo equivalente al 10% dei profitti. A svelare agli inquirenti il “meccanismo del 10%”, una sorta di tangente fissa sul valore degli appalti aggiudicati, era stato proprio l’ex capitano la Gioia.

(LaPresse)

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