Tav, Toninelli: “Il Governo non è a rischio, ma ora bisogna capire se vale la pena spendere 5 miliardi”

Il ministro elenca altre priorità

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Danilo Toninelli

MILANO – “Sappiamo che su questo dovremo trovare un punto di caduta con la Lega, esattamente come prevede il Contratto di governo. Sono convinto che troveremo la quadratura del cerchio, come abbiamo sempre fatto. E sono certo che il governo non è a rischio”. Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, a ‘La Stampa’ oggi in edicola. L’esponente M5S, promette “tempi stretti e, aggiungo, anche nessun soldo perso o sprecato”. Dopo la visita del ministro dell’Interno ai cantieri di Chiomonte, il responsabile del Mit dice la sua: “Salvini parla di un milione di Tir l’anno tolti dalla strada grazie alla Tav. Sembra un numerone; peccato che si tratti in realtà di appena 2-3 mila Tir al giorno, quando sulla tangenziale di Torino passano quotidianamente circa 60mila mezzi pesanti”.

Ecco perché, prosegue, “si capisce come il tema sia quello delle priorità nelle scelte. Io non ho pregiudizi – chiarisce Toninelli – e infatti l’analisi costi-benefici serve proprio a questo: a capire ad esempio se valga la pena spendere 5 miliardi di soldi pubblici sulla Tav, del cui tunnel di base non c’è ancora un metro, per far risparmiare 1 minuto e 20 secondi a quei relativamente pochi che viaggiano in auto tra Milano e Lione, visto che si parla di presunti benefici dell’opera anche in termini di congestione. Oppure se sia davvero utile, visto che toglie in media appena 5 secondi dal percorso medio dei tanti torinesi che ogni giorno attraversano la tangenziale di Torino”.

Toninelli indica anche altre priorità: “Quando si discute di Tav parliamo di risultati modestissimi su traffico e ambiente, mentre Torino aspetta la linea 2 della metro, 26 chilometri e oltre 3 miliardi di costo, che rappresenta – questa sì – una grande opera necessaria per i torinesi e per tutta la Regione”. E quando gli viene fatto notare che si tratta di ‘un grande progetto continentale’, risponde:

“Se parliamo del Corridoio europeo, beh, Portogallo e Ucraina ci hanno già rinunciato. E la tratta spagnola mi pare preveda soltanto un blando adeguamento infrastrutturale, senza la costruzione di una linea ad hoc. E non scordiamo che la Francia spinge solo per la galleria, ben conscia della sua convenienza, visto che a pagarla per il 60 per cento è l’Italia, malgrado insistano sul nostro territorio solo 12 chilometri su 57. Di questo dobbiamo ringraziare il disastroso accordo fatto dalla vecchia politica degli ‘esperti’ e caricato sulle nostre spalle”.

Sui temi della diffusione dell’analisi costi-benefici, poi, replica: “Nessuno sta tergiversando, anzi. Abbiamo sempre detto, e lo prevede il Contratto di governo, che prima di pubblicare l’analisi avremmo condiviso i risultati con la Francia e la Ue. Stiamo parlando di pochissime settimane, e faremo piena trasparenza, come è già accaduto per il Terzo valico. Chi dall’opposizione parla di segreto di Stato o di schiaffo al Parlamento vaneggia, o fa polemiche strumentali”, puntualizza il ministro.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome