Tennis, Us Open: Berrettini in semifinale, Monfils ko. Fuori Federer

Il numero 25 del ranking mondiale se la vedrà adesso contro uno il vincente di Schwartzmann-Nadal

Matteo Berrettini (Lp - Photo by CARMEN JASPERSEN / AFP)

MILANO – Matteo Berrettini non finisce più di stupire a Flushing Meadows. Dopo una maratona di quasi quattro ore il tennista romano supera al quinto set il francese Gael Monfils (3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 (5)) e accede alla semifinale degli US Open, eguagliando il risultato ottenuto da Corrado Barazzutti, semifinalista a Forest Hills nel 1977 (si giocava sulla terra verde). Il numero 25 del ranking mondiale se la vedrà adesso contro uno il vincente di Schwartzmann-Nadal. Dopo una sfida interminabile, l’azzurro ha trionfato al tie-break del quinto set, al quinto match point a disposizione. Per Berrettini si tratta della prima semifinale in carriera in uno Slam.

Roger Federer non rompe invece la maledizione New York. Anche quest’anno lo svizzero deve dire addio allo Slam a stelle e strisce, titolo che non riesce a mettere in bacheca dal 2008, dopo la magica cinquina di trionfi consecutivi iniziata nel 2004. A fermare nei quarti di finale la corsa di King Roger a Flushing Meadows è stato il 28enne bulgaro Grigor Dimitrov, numero 78 Atp. Un avversario non proprio irresistibile, superato in tutti i sette precedenti. Ma sulla coscienza Federer, che ha disputato il 58° quarto di finale Slam in carriera, ha i troppi errori commessi in partita, alcuni davvero goffi e non all’altezza della sua sconfinata classe.

L’altro nemico che il 38enne elvetico non è riuscito a domare è stata la schiena, affidata fuori dal campo prima del quinto set al fisioterapista che non ha potuto fare miracoli. E al rientro in campo Dimitrov giustamente ne ha approfittato, recuperando da due set a uno sotto e imponendosi con il punteggio di 3-6 6-4 3-6 6-4 6-2 dopo tre ore e dieci minuti. Peraltro il bulgaro, oltre a celebrare la vittoria più inattesa nella sua carriera, ha firmato anche un singolare record diventando il semifinalista Slam con la più bassa classifica degli ultimi 11 anni.

Dopo il timeout medico King Roger avrebbe potuto, forse, alzare bandiera bianca, invece ha scelto di continuare. In ogni caso, a fine match non ha voluto aggrapparsi ad alibi: “Ho sentito un fastidio alla schiena prima del match, poi è aumentato. Ma sono riuscito a giocare tutta la partita, quindi è solo colpa mia se non sono riuscito a chiudere il match. Ma questo è il momento di Grigor e non quello di parlare del mio corpo. Va tutto bene. Ho fatto del mio meglio. Ho combattuto con quello che avevo”.

“Sono deluso – ha proseguito ‘King Roger’ – perché lo sono sempre quando perdo qui a New York. Se riuscirò a vincere altri tornei del Grande Slam? Non ho la sfera di cristallo, non lo so, ovviamente ci spero. Penso che sia stata comunque una stagione positiva. Ora sono deluso, ma mi rialzerò e starò bene”, ha aggiunto. Dimitrov, alla terza semifinale Slam in carriera, sfiderà il russo Daniil Medvedev.

Nel tabellone femminile missione compiuta per Serena Williams: l’americana, numero 8 del tabellone e del ranking, ha battuto senza problemi la cinese Qiang Wang, numero 18 Wta, con il punteggio di 6-1, 6-0 in appena 44 minuti. La Williams, alla 100/a vittoria agli Us Open, affronterà l’ucraina Elina Svitolina per un posto in finale.

(LaPresse)

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