Tim, domani i soci votano il nuovo cda. Entra Gorno Tempini dal Cdp

Un tassello da sempre considerato, per Tim, fondamentale per accelerare la digitalizzazione del Paese. Il ceo del gruppo ha ribadito l'importanza di un presidio, in questo senso, in Europa

Foto Valerio Portelli/LaPresse

MILANO – Mancano poche ore all’appuntamento annuale dei soci di Tim. Anche se in forma digitale, come da prassi in questo ultimo anno e mezzo di pandemia, si riunirà l’assemblea dei soci del gruppo. Tra i punti all’ordine del giorno mercoledì, oltre alla consueta approvazione del bilancio e la destinazione del risultato di esercizio, il rinnovo del consiglio di amministrazione.

Il nuovo board

Il nuovo board – composto da 15 membri in carica per i prossimi tre anni – vedrà soprattutto conferme. L’elenco di candidati proposti dalla società prevede già tra i vertici il presidente Salvatore Rossi e l’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Seguono i tre esponenti del primo socio Vivendi, ovvero Arnaud de Puyfontaine, Franck Cadoret e Marella Moretti. Saranno poi probabilmente scelti due degli attuali indipendenti, Giuseppina Capaldo e Michele Valensise.

L’ingresso più rilevante è quello di Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa depositi e prestiti. Il manager è stato indicato dalla stessa Cassa, secondo azionista (al 9,9%) del gruppo delle Tlc. “Siamo lieti di vedere entrare il presidente di Cdp nel nostro consiglio di amministrazione”, aveva commentato il ceo Gubitosi al primo incontro con gli analisti dopo la notizia.

L’ingresso di Gorno Tempini

Oltre alla partecipazione in Tim, la Cassa è azionista di Open Fiber con il 50%. Non a caso l’ingresso di Gorno Tempini in cda è stato letto dal mercato come il segnale di una ulteriore accelerazione verso il progetto di rete unica: il dossier più importante, per il momento, sul tavolo di Tim. Il piano si sostanzierebbe nella fusione della rete primaria e secondaria di Tim con quella di Open Fiber. Dovrebbe essere istituita a giorni FiberCop, la società in cui confluiranno la rete secondaria in rame di Tim e la fibra di FlashFiber, joint venture di Tim e Fastweb, dando avvio al progetto della rete unica.

Un tassello da sempre considerato, per Tim, fondamentale per accelerare la digitalizzazione del Paese. Il ceo del gruppo ha ribadito l’importanza di un presidio, in questo senso, in Europa anche in occasione del convegno del Centro economia digitale (Ced) sulla ‘Sovranità tecnologica’. “Per l’Europa risulta fondamentale avere un forte presidio tecnologico-digitale, non per fare a meno dei grandi player internazionali, ma per disporre anche di un’alternativa europea e definire regole nella gestione dei dati e della comunicazione nel rispetto della nostra cultura, dei nostri valori e della nostra privacy”, ha detto Gubitosi.

(AWE/LaPresse)

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