Tim, sindaci: Richiesta Elliott non è inutile né impossibile

Milano, 3 apr. (LaPresse) – La richiesta del fondo americano Elliott di revoca di amministratori in carica e di nomina del loro sostituti nell’assemblea del 24 aprile “non appare né inutile, né con oggetto impossibile (oltrechè ovviamente non illecita)”, ed esula “dai compiti del collegio sindacale, stante la natura del diritto attribuito agli azionisti e dei poteri dell’organo di controllo, ogni diversa valutazione nel merito o circa l’opportunità della richiesta”. Così il collegio sindacale di Tim, in una nota illustrativa, spiega il suo intervento di integrazione dell’ordine del giorno della prossima assemblea con la richiesta di revoca di amministratori e nomina di 6 nuovi da parte del fondo americano Elliott. I sindaci citano una clausola dello statuto secondo la quale ogni qualvolta la maggioranza dei componenti il consiglio di amministrazione venga meno per qualsiasi causa o ragione, i restanti consiglieri si intendono dimissionari e la loro cessazione ha effetto dal momento in cui il consiglio di amministrazione è stato ricostituito per nomina assembleare. Il cda di Tim decadrebbe, dunque, una volta diventate efficaci le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, ovvero proprio il 24 aprile. Rispetto alla decisione dell’assemblea, il collegio sindacale afferma di non poterni pronunciare. “Esula dalla presente nota illustrativa la questione relativa agli effetti della clausola 9.10 su di un consiglio ricostituito in occasione del 24 aprile. Si tratta di questione distinta e autonoma rispetto alla richiesta di integrazione”, si legge ancora nella nota.

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