Arrestato il sindaco di Riace per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

Alcune telefonate inchiodano il sindaco di Riace

Domenico Lucano, sindaco di Riace (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

Reggio Calabria (LaPresse) – I finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace. Ed il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Xenia’.

La misura cautelare rappresenta l’epilogo di approfondite indagini. Che sono state coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Locri. Svolte in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico. Il sindaco è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

Nel corso dell’indagine è emersa la particolare spregiudicatezza del sindaco, nonostante il ruolo istituzionale rivestito. Nell’organizzare veri e propri matrimoni di convenienza tra cittadini riacesi e donne straniere. Al fine di favorire illecitamente la permanenza di queste ultime nel territorio italiano. Il sindaco e la compagna avevano architettato diversi espedienti per aggirare la norma per ottenere l’ingresso in Italia.

Alcune telefonate inchiodano il sindaco di Riace

Significativi i dialoghi intercettati dalla guardia di finanza. In un caso Lucano, in merito all’illecita organizzazione del matrimonio di una cittadina straniera cui era già stato negato per tre volte il permesso di soggiorno, dice: “Io la carta d’identità gliela faccio. Io sono un fuorilegge, sono un fuorilegge. Perché per fare la carta d’identità io dovrei avere un permesso di soggiorno in corso di validità. In più lei deve dimostrare che abita a Riace, che ha una dimora a Riace. Allora io dico così, non mando neanche i vigili, mi assumo io la responsabilità e gli dico va bene.Sono responsabile dei vigili … la carta d’identità tre fotografie, all’ufficio anagrafe, la iscriviamo subito …”.

E ancora: “Sai qual è secondo me l’unica strada percorribile, volendo spremere le meningi, che lei si sposa! come ha fatto Stella … Stella si è sposata con Nazareno. Io sono responsabile dell’ufficio anagrafe, il matrimonio te lo faccio immediatamente … con un cittadino italiano”.

Nel corso delle indagini la guardia di finanza ha poi raccolto inconfutabili elementi circa il fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della cittadina riacese. Così impedendo l’effettuazione delle necessarie procedure di gara previste dal Codice dei contratti pubblici e favorendo invece due cooperative sociali, la Ecoriace e L’Aquilone.

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