Torino, rapine ai danni di tabaccherie: sgominata una banda

Grazie alle immagini di videosorveglianza hanno individuato la targa dell'auto

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

Torino (LaPresse) – I carabinieri della Stazione di Leinì (Torino) hanno arrestato su ordinanza di applicazione di misure cautelari 5 italiani, 4 uomini e una donna, tra 24 e 38 anni. Sono responsabili di 3 rapine aggravate, tentate e consumate, ai danni di altrettante tabaccherie di Lombardore, Oglianico e San Benigno Canavese (To). Avvenute tra Marzo e Aprile di quest’anno (in particolare: 4 ai domiciliari e uno in carcere). A condurre l’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ivrea, i carabinieri di Leinì (To). In collaborazione con i colleghi di Volpiano, inizia il 30 marzo scorso. Quando 4 persone, vestite con tute da operaio, con il volto coperto e uno armato di pistola, tentarono di rapinare una tabaccheria di Lombardore.

Presero in ostaggio la figlia del titolare per entrare nel negozio ma il padre disse loro: “Andate via o chiamo i carabinieri”. Spaventati, liberarono la ragazza e andarono via. Grazie all’analisi dei sistemi di video-sorveglianza dell’esercizio commerciale e del comune, è stato possibile risalire alla vettura utilizzata dalla banda per la fuga, intestata a una donna. Quest’ultima, compagna di uno dei rapinatori e finita ai arresti domiciliari, si è scoperta avere il ruolo di autista con compiti di sopralluogo prima delle rapine.

Incrociando vari dati e le frequentazioni della donna, i carabinieri sono risaliti agli altri quattro della banda o ‘squadra di calcio’. Come amavano definirsi i rapinatori per non essere scoperti nel caso in cui i loro telefoni fossero stati intercettati. Sono accusati di altre due rapine a tabaccherie. Avvenute in Oglianico (To) il 17 aprile e San Benigno Canavese il 10 marzo, per un bottino di circa 2000 euro.

Grazie alle immagini di videosorveglianza hanno individuato la targa dell’auto

La banda, per depistare gli investigatori, utilizzava un linguaggio criptico definendosi una ‘squadra di calcio’ e per l’organizzazione e la commissione delle rapine parlavano di ‘giocare a calcio’ e ‘partita di pallone’. E’ stata recuperata la macchina, risultata rubata, utilizzata per le rapine, a cui era stata modificata la targa per impedirne l’identificazione. La banda stava pianificando una rapina a un centro scommesse di Torino e a una coppia di anziani benestanti, sempre di Torino. Nella dinamica la donna era utilizzata sia come pilota sia per fare i sopralluoghi pochi minuti prima della rapina. Dopo il suo via, iniziava la ‘partita di calcio’, come dicevano i rapinatori prima dell’assalto.

La donna restava in macchina con l’auto accesa. Da lei partiva l’ordine per assaltare l’obiettivo: “Giochiamo a pallone”. Poco dopo quattro complici indossavano tute da operaio per confondersi con la folla; al momento buono s’infilano dei passamontagna neri e sfodereranno una pistola. Gli operai del crimine (o ‘squadra di calcio’, nel loro linguaggio), violenti e imbranati allo stesso tempo, sono stati fermati dai carabinieri della Stazione di Leini. In un’occasione hanno picchiato il titolare di una tabaccheria e in un altro episodio, sono fuggiti come quattro ragazzini quando il titolare di una tabaccheria ha urlato: “Andate via o chiamo i carabinieri”.

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