Torino, rapine seriali in abitazioni con foto ai proprietari: 6 arresti

La banda era specializzata nella 'tecnica del succhiello'

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

TORINO – I carabinieri di Pinerolo (Torino) hanno individuato una banda specializza in furti in casa che avrebbe messo a segno almeno 79 colpi tra Asti, Torino e Cuneo. I militari hanno arrestato 6 persone, cinque di origine albanese e un italiano. Inoltre, i sei alcune volte scattavano delle foto, al termine dei colpi, alle vittime a letto che dormivano. La banda era specializzata nella ‘tecnica del succhiello’. Con l’attrezzo da falegname foravano i serramenti di una finestra e facevano scattare la maniglia con una pinza.

Colpivano a tappeto le zone prescelte, muovendosi a piedi tra un obiettivo e l’altro e scegliendo soprattutto ville isolate. Il gruppo agiva anche se in casa c’erano persone, soprattutto anziane, che dormivano. Come ‘trofeo’ e ‘ricordo’ della serata del furto, a volte, fotografavano. “Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto le foto della figlia”, ha detto il capo banda in una conversazione intercettata. I carabinieri hanno notificato a Torino e Genova un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 persone (3 di nazionalità albanese e 1 italiana). E hanno sottoposto a fermo altre due persone di origine albanese. Ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione e di auto e ricettazione.

La banda era specializzata nella ‘tecnica del succhiello’

L’indagine è iniziata nel marzo 2018 e il gruppo sarebbe autore di almeno 79 furti in abitazione. Compiuti tra i mesi di marzo e novembre 2018 a Torino e nei comuni di Bricherasio, San Germano Chisone, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Perosa Argentina, Pinasca, Cuorgné, Colleretto Castelnuovo, Villar Perosa, Pont Canavese, Sparone e Susa (Torino), nonché nelle province di Cuneo e Asti. I carabinieri precisano che la banda alternava da un giorno all’altro comuni situati a notevole distanza, anche in provincie diverse, per ostacolare le attività d’indagine.

Per sottrarsi ai controlli di polizia percorrevano sentieri del bosco dopo avere lasciato le auto intestate a prestanomi a chilometri di distanza per raggiungere le abitazioni più isolate e saccheggiarle. Indossando sempre passamontagna e guanti. Nel corso dell’attività investigativa hanno recuperato e restituito ai proprietari 10 auto e due pistole rubate. Sono inoltre state sequestrate due pistole di fabbricazione clandestina, utilizzate dalla banda durante i colpi. Parte della refurtiva è stata recuperata.

(LaPresse)


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