Trattativa Stato-mafia, assolto l’ex ministro Calogero Mannino

Confermata la posizione del gup. L'accusa aveva chiesto per lui nove anni di reclusione

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

PALERMO – “Assolto per non aver commesso il fatto”: l’ex ministro Calogero Mannino è stato così giudicato estraneo alla trattativa Stato-mafia. Confermata dunque la posizione del gup che aveva rigettato la richiesta di condanna a nove anni.

L’accusa nei confronti di Calogero Mannino

Il reato contestato era quello di ‘minaccia a corpo politico dello Stato’: “Oggi parla la sentenza – ha detto Mannino – che conferma l’assoluzione e le assoluzioni in tutti gli altri processi in cui sono stato trascinato in questi anni”. L’accusa aveva indicato

Mannino come punto cardine della trattativa. Secondo gli inquirenti, temendo per la sua incolumità, avrebbe fatto pressioni sui carabinieri perché avviassero un “dialogo” con i clan. In cambio si sarebbe adoperato per garantire un’attenuazione della normativa del carcere duro. Dal canto suo l’ex ministro ha da sempre negato queste accuse sostenendo la sua estraneità ai fatti e aveva scelto di essere giudicato col rito abbreviato.

I provvedimenti per gli altri imputati

Di contro, pene severe per gli altri imputati: dodici anni per gli ex generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, dodici anni per l’ex senatore Marcello Dell’Utri, 8 anni per l’ex colonnello Giuseppe De Donno.

E poi, ventotto anni per il boss Leoluca Bagarella e assoluzione per l’ex ministro Nicola Mancino “perché il fatto non sussiste”. Massimo Ciancimino, il supertestimone del processo, è stato condannato a 8 anni per calunnia nei confronti dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Al tempo stesso, però, assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Manca il principale imputato della “trattativa”. Mannino aveva sempre parlato di “fake news”, anche dopo le accuse del pentito Filippo Bisconti. Nel processo d’appello, invece, era tornato a deporre il pentito Giovanni Brusca che aveva confermato il progetto di attentato nei confronti di Mannino e parlato di un tentativo di avvicinamento dell’ex ministro da parte di Riina.

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