Trieste, due “passeur” arrestati sul Carso. Otto migranti riammessi in Slovenia

E' stata richiesta la riammissione in Slovenia per le varie persone

Foto LaPresse - Matteo Corner

Trieste (LaPresse) – Sono due gli arresti effettuati sul Carso, in prossimità del confine con la Slovenia, dagli agenti della polizia di frontiera di Trieste. Nell’ambito dei controlli straordinari adottati per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina.

Due “passeur”, un cittadino italiano, C.M. le sue iniziali, ed un cittadino croato, iniziali P.M., sono stati arrestati in due operazioni distinte.

Il cittadino italiano è stato fermato mentre accompagnava in Italia quattro cittadini albanesi tutti inammissibili in territorio Schengen attraverso l’ex valico di Fernetti. Veniva quindi indagato in stato di arresto per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina ed associato presso la casa circondariale di Trieste.

Stessa sorte è toccata per un suo “collega” croato. Era intento a trasportare quattro cittadini turchi all’interno del suo furgone attraverso la frontiera di Trieste. Per poi farli scendere nei pressi dell’abitato di Opicina.

E’ stata richiesta la riammissione in Slovenia per le varie persone

Tutti gli stranieri entrati illegalmente in Italia sono stati denunciati a piede libero. Per loro è stata richiesta la riammissione in Slovenia dopo aver preso accordi con le autorità di quel Paese.

Le autovetture utilizzate dai due passeur sono state sequestrate e affidate in giudiziale custodia a una ditta specializzata.

L’operazione, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha visto lavorare in stretta sinergia le pattuglie del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Duino Aurisina (TS), del Settore di Polizia di Frontiera e del II Reggimento Piemonte Cavalleria, che hanno saputo agire in modo tempestivo e coordinato in un breve arco di tempo.

Durante l’intero anno, durante i suddetti servizi di controllo di retro-valico, sono stati arrestati complessivamente dalla polizia di frontiera di Trieste 26 “passeur”, di cui 2 italiani, due invece le denunce contro ignoti.

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