Truffe agli anziani: in manette 51 persone tra Napoli e Milano

A coordinare l'attività criminale soggetti ritenuti vicini al clan Contini

Tenta di strangolare la figlia
Tenta di strangolare la figlia

MILANO – È stata smantellata con 51 arresti un’organizzazione criminale operante tra Milano e Napoli dedita alle truffe agli anziani. Secondo quanto raccolto dagli inquirenti, alla base delle operazioni il clan camorristico dei Contini. Gli arresti sono stati effettuati carabinieri del comando provinciale di Milano con il supporto dei militari dell’Arma di Bergamo e degli uomini della Squadra Mobile di Genova a seguito delle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Il modus operandi durante le truffe agli anziani

Un’organizzazione che operava sulla base di ruoli specifici, partendo da quelli che venivano definiti ‘telefonisti’, cioè finti poliziotti, carabinieri e avvocati che contattavano le vittime con la scusa di presunti incidenti stradali in cui sarebbe stato coinvolto un loro parente, per arrivare agli ‘operativi’, dei veri esattori che prendevano i contanti dagli anziani ricevendo in cambio il 20 per cento del bottino. L’anziano veniva spronato a contattare il 112 ma, poiché il truffatore non riattaccava, dietro a quella chiamata avrebbe risposto un secondo truffatore che, fingendosi carabiniere, confermava l’accaduto. A quel punto l’anziana vittima sarebbe di fatto caduto definitivamente nella trappola. Questo perché il complice avrebbe rassicurato l’anziano convincendolo che tutto si sarebbe risolto se solo avesse consegnato oro e preziosi per pagare una sorta di cauzione che avrebbe ‘liberato’ il parente.

Le indagini

Addirittura in un’intercettazione compiuta nei confronti di un indagato, è emersa la facilità dell’attività criminale con le ignare vittime che mai di sarebbero sottratte all’aiuto nei confronti di un loro caro e avrebbero quindi pagato per risolvere il problema. L’indagine sulle truffe è durata circa quattro anni ed era partita da verifiche che i militari dell’Arma avevano effettuato su alcuni clienti di un albergo di Colturano, nel milanese, da cui evidentemente partivano le operazioni. Intercettazioni, pedinamenti e incroci di tabulati avrebbero poi fatto il resto premettendo di arrivare agli arresti. Compresi quelli del presunto capo Espedito Diana e di Tommaso Cristiano, quest’ultimo ritenuto referente del clan Contini.

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