Turismo, Marche: calo del 7% nel 2021, gli operatori chiedono aiuto

Dopo il Covid, la guerra. Non c’è pace per il settore turistico marchigiano, dove ormai le paure si sono trasformate in dati di fatto: quella in arrivo sarà una primavera difficile

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace 22/09/2017 - Milano (MI) Cronaca Alberi con le mele in Piazza della Scala, molti turisti in visita al giardino allestito in occasione della Green carpet fashion award durante la fashion week

ANCONA – Dopo il Covid, la guerra. Non c’è pace per il settore turistico marchigiano, dove ormai le paure si sono trasformate in dati di fatto: quella in arrivo sarà una primavera difficile. Da un lato, le imprese del turismo schiacciate su più fronti, dall’altro lo scatto della richiesta d’aiuto. “Prima lo stop imposto al turismo dalla pandemia, adesso le ripercussioni per il caro energia, per l’inflazione e l’impatto della guerra in Ucraina. Gli operatori chiedono alla Regione maggiori aiuti per affrontare queste nuove emergenze”. A dirlo è Andrea Biancani (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale, che nei giorni scorsi ha raccolto le preoccupazioni di alcune delle associazioni di categoria del settore turismo (Confesercenti, Confcommercio, Maavi, Inside Marche Live), già incontrate con i capigruppo dell’Assemblea legislativa. “Dopo aver ascoltato le loro osservazioni, abbiamo presentato una mozione, sottoscritta anche da Micaela Vitri e da tutti i consiglieri regionali del Pd – informa Biancani –. Chiediamo di prevedere misure più forti per gli operatori che svolgono attività di incoming, le agenzie di viaggio e i tour operator, per sostenere il turismo organizzato e scongiurare chiusure e licenziamenti. Il comparto è già risultato tra i più colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria, con le presenze nelle Marche scese da 10.404.289 del 2019, a 7.687.145 del 2020 e 9.563.384 nel 2021. Dati che evidenziano come, neppure lo scorso anno, il numero delle presenze abbia raggiunto i risultati pre-pandemia, con un calo di circa il 7% rispetto al 2019”.

“Il programma annuale presentato dalla giunta, alla luce delle valutazioni fatte con alcuni degli operatori incontrati, non offre sufficienti risorse e aiuti – specifica Biancani -. Rispetto a quanto stabilito per il 2022, a supporto dei costi sostenuti per la promozione del prodotto Marche e per l’accoglienza, le associazioni chiedono una compartecipazione regionale fino all’80% delle spese, mentre attualmente è il 75%, con un tetto massimo di contributo fino a 10mila euro, piuttosto che gli attuali previsti 5mila. Per quanto riguarda il bando destagionalizzazione, per implementare i flussi turistici, si prevedono contributi per i contratti chiusi per soggiorni in strutture ricettive nei mesi di maggio, giugno e da settembre a dicembre, mentre le associazioni chiedono di aggiungere anche il mese di luglio, includendo anche i viaggiatori sotto i 12 anni”. “Infine, dal punto di vista della promozione, è stata chiesta la possibilità di finanziare le iniziative svolte anche fuori regione, le spese per la produzione di materiale promozionale e di viaggio”, conclude il vicepresidente regionale delle Marche.

(LaPresse)

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