Tv: in prima serata su Focus il Premio Nobel Giorgio Parisi

Un ritratto in chiave più intima e familiare del padre Giorgio è quello offerto da Lorenza Parisi

Giorgio Parisi (Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse)

ROMA – Focus, oggi, alle ore 21.15, propone lo speciale ‘Un ordine nel caos – Giorgio Parisi, Nobel 2021 per la Fisica’. La rete diretta da Marco Costa fa un ritratto dell’accademico che dedica le sue ricerche allo studio dei Sistemi Complessi. Il comitato dell’istituzione – che ha consegnato il Nobel per la Fisica a Parisi, con una cerimonia informale (causa Covid 19 e sue varianti) lo scorso 6 dicembre, alla Sapienza – ha evidenziato i suoi contributi alla «scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria».

Un ritratto in chiave più intima e familiare del padre Giorgio è quello offerto da Lorenza Parisi, sociologa (Link Campus University). L’astrofisico e divulgatore Gabriele Ghisellini (INAF) interviene per spiegare cosa siano i Fenomeni Complessi e perché sia così utile comprenderne le dinamiche. Di Parisi parlano anche i colleghi Paolo Biscari (Politecnico), Franco Ricci, Enzo Marinari e Chiara Cammarota (tutti de La Sapienza).

Infine, il programma approfondisce il rapporto di Parisi con studenti e insegnamento, intervistando due ex allievi, che raccontano le frontiere della Fisica dei Sistemi Complessi, ovvero a cosa Parisi si stia applicando oggi e perché.

Nel corso della serata, lo speciale spiega chi era Alfred Bernhard Nobel (chimico, imprenditore e filantropo svedese, inventore della dinamite), illustra le ragioni per cui diede vita a questo premio (preoccupato di come sarebbe stato ricordato dopo la sua morte), e ricorda chi sono stati i fisici italiani ad aver ricevuto il premio prima di Parisi. Cinque personalità, che si sono distinte nel campo della Fisica, apportando «maggiori benefici all’umanità» grazie alle loro ricerche, scoperte e invenzioni: Guglielmo Marconi (1909), Enrico Fermi (1938), Emilio Segré (1959), Carlo Rubbia (1984) e Riccardo Giacconi (2002).

(LaPresse)

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