Ucraina, Coldiretti: export di grano e mais dimezzato con porti chiusi

"Senza l'accesso ai porti del Mar Nero l'Ucraina potrà esportare al massimo 20 milioni di tonnellate di cereali, pari a meno della metà delle 44,7 milioni di tonnellate spedite lo scorso anno"

Foto LaPresse - Donato Fasano 09/02/2016 Bari - Italia Cronaca Bari, iniziativa Coldiretti per salvare il grano italiano Nella foto: un momento dell'evento Photo LaPresse - Donato fasano 09 02 2016, Bari - ItalyNews Blitz of Coldiretti farmers to save the Italian wheat In the pic: a moment of the event

MILANO – “Senza l’accesso ai porti del Mar Nero l’Ucraina potrà esportare al massimo 20 milioni di tonnellate di cereali, pari a meno della metà delle 44,7 milioni di tonnellate spedite lo scorso anno”. È quanto afferma Coldiretti sulla base delle proiezioni dell’Associazione Ucraina dei cereali nel commentare l’allarme del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres sulla necessità di raggiungere un accordo su grano e fertilizzanti per scongiurare una drammatica crisi alimentare.

“L’Ucraina – sottolinea Coldiretti – attualmente sta cercando di esportare il proprio raccolto per vie terrestri, fluviali e ferroviarie, ma le difficoltà logistiche limitano i volumi a un massimo di circa due milioni di tonnellate al mese. In particolare ci sono circa 30 milioni di tonnellate immagazzinate nel territorio controllato da Kiev su una capacità di circa 55 milioni di tonnellate mentre c’è la possibilità di stoccaggio per altre 13-15 milioni di tonnellate nelle aree occupate dalla Russia. Il risultato è che i silos di mais, grano e girasole nel territorio controllato dal governo ucraino sono pieni a metà con il rischio che i nuovi raccolti in arrivo entro un mese rimangano in campo”.

“Un grave problema in una situazione in cui la produzione mondiale di cereali è stimata in calo a 2,784 miliardi di tonnellate su valori minimi da quattro anni anche per effetto delle condizioni climatiche avverse nei diversi continenti ma anche per la crisi dei fertilizzanti, secondo l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Fao dai quali si evidenzia che il taglio riguarda soprattutto il mais destinato all’alimentazione animale, il grano e il riso mentre al contrario aumenta la produzione di orzo e sorgo”, osserva Coldiretti.

“A rischiare di più – aggiunge Coldiretti – sono 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione e risentono quindi in maniera devastante dall’aumento dei prezzi. Un’emergenza che colpisce però anche l’Italia che ha acquistato dall’Ucraina 122 milioni di chili di grano tenero per la panificazione (3% del totale) ma anche 785 milioni di chili di mais (il 13% del totale), secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al 2021”.

(LaPresse)

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