Ucraina, Conte: le sanzioni vanno mantenute ma si deve iniziare a parlare di pace

"Dall'inizio del conflitto in Ucraina forse siamo la forza politica che ha avuto massima linearità e coerenza. Non capisco perché si parli di incertezza e ambiguità"

Foto Cecilia Fabiano / LaPresse Nella Foto: Giuseppe Conte

ROMA – “Dall’inizio del conflitto in Ucraina forse siamo la forza politica che ha avuto massima linearità e coerenza. Non capisco perché si parli di incertezza e ambiguità. Non è mai stata messa in discussione la ferma condanna dell’aggressione militare russa. C’è stato pieno sostegno all’Ucraina sul piano delle sanzioni finanziarie, mai messe in discussione e non le mettiamo in discussione neppure adesso. Poi possiamo discutere sull’efficacia o meno, però vanno mantenute sino a quando ci sarà questa aggressione russa”. Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse. Sulla questione riguardante l’invio delle armi, poi, aggiunge: “Io vedo una strategia a senso unico: vittoria militare sulla Russia per conseguire un cambio di regime. Però nel frattempo per raggiungere questa che potrebbe rivelarsi un obiettivo illusorio noi stiamo abbracciando la prospettiva di una escalation militare, il rischio di un incidente militare, una guerra che potrebbe durare decenni, una recessione economica che ci starà devastando”. “Lo scenario geopolitico che più o meno consapevolmente stiamo abbracciando è quello di una nuova cortina di ferro, di un mondo spaccato in due come un cocomero con da una parte il bene – il fronte occidentale – e dall’altro il male, con Russia, Cina, India. Se vogliamo consegnare una vittoria politica all’Ucraina, con uno scenario in prospettiva che possa garantire pace e sicurezza, dobbiamo elaborare una strategia un po’ diversa. Dobbiamo iniziare a parlare di pace, impostare un negoziati di pace perché qui l’unica ossessione mandare armi”, conclude Conte.

(LaPresse)

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