Ucraina, von der Leyen: “Pressioni da Mosca, ora meno dipendenza dal gas russo”

Foto Francois Walschaerts Pool via AP in foto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen

BRUXELLES “Ora siamo davvero determinati a uscire dalla dipendenza dal gas russo”. Non poteva essere più chiara la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il suo incontro col premier norvegese Jonas Gahr Store.

Gli sviluppi geopolitici delle ultime ore hanno accentuato l’annosa questione della dipendenza energetica Ue, soprattutto quella dai gasdotti russi. E se negli ultimi mesi l’attivismo da parte della Commissione era mosso più dall’emergenza dei prezzi del gas, dovuta anche a una scarsità di offerta rispetto a un rimbalzo della domanda globale nella ripresa post-Covid, gli eventi della crisi russo-ucraina hanno accentuato l’altra faccia della questione, quella politica.

“La Russia ha strumentalizzato l’energia negli ultimi mesi, se non per troppi anni, per fare pressione non solo sull’Ucraina, ma anche sull’Unione europea”, ha rimarcato la numero uno della Commissione Ue elogiando il prezioso contributo della vicina Norvegia. “E’ meraviglioso averti qui. Siete un fornitore affidabile di gas”, ha detto al capo del governo di Oslo. Certo la Commissione si è data molto da fare negli ultimi mesi per rafforzare gli accordi con gli altri paesi fornitori, a cominciare dalla dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti di fine gennaio.

Il ritrovato asse Bruxelles-Usa si era impegnato a lavorare assieme per garantire “una fornitura continua, sufficiente e tempestiva di gas naturale” ai Paesi europei “da diverse fonti in tutto il mondo per evitare shock di approvvigionamento, compresi quelli che potrebbero derivare da un’ulteriore invasione russa dell’Ucraina”. L’attivismo dell’Esecutivo Ue era poi passato dagli incontri e i contatti con l’emiro del Qatar, dal viaggio della commissaria dall’Energia Kadri Simson in Azerbaigian e dal Consiglio Ue-Usa sull’Energia del 7 febbraio.

Il gas è solo una fonte di energia transitoria, ripete spesso l’Unione europea, ma per ora è necessario. Nell’immediato si sta cercando di aumentare il trasporto su nave oltreoceano di Gnl (gas naturale liquefatto) da immettere nei gasdotti europei, ma a lungo termine la strategia è quella di aumentare le rinnovabili, che garantirebbero un’effettiva indipendenza energetica. “Per noi il motto è molto chiaro per l’Unione europea: sbarazzarsi della dipendenza dal gas russo e puntare di più sulle rinnovabili. Queste sono il nostro futuro. Questo è l’investimento strategico nella nostra indipendenza”, ha scandito von der Leyen. Il contesto della crisi ucraina ha trasformato l’energia in una vera e propria arma per entrambi i fronti.

Da una parte l’Europa potrebbe ritrovarsi ricattata se l’azienda energetica russa Gazprom decidesse di interrompere o regolare a piacimento le forniture, nonostante i contratti da rispettare, dall’altra uno stop dai mercati europei potrebbe arrecare ingenti danni anche per Mosca. Non a caso più che il pacchetto di sanzioni varato dall’Unione europea, la vera mossa a sorpresa che ha colpito Mosca nelle ultime ore è stata la decisione del governo tedesco di non procedere alla certificazione tecnica necessaria per attivare il gasdotto Nord Stream 2, ormai completato. Una decisione accolta con favore dalla presidente von der Leyen nel suo discorso sull’adozione delle sanzioni europee.

L’Unione europea, anche nella precedente Commissione Juncker, ha sempre ritenuto il gasdotto, che dovrà portare il gas russo in Germania bypassando l’Ucraina, un’opera che riguarda uno Stato, “un progetto non di interesse europeo” ma questa volta lo stop di Berlino è un notevole deterrente contro Mosca. “Sosteniamo pienamente le autorità tedesche che hanno affermato che, nelle attuali circostanze, il processo di approvazione è sospeso”, ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione europea, Margrethe Vestager. In ogni caso, “l’interruzione del processo di approvazione non può avere alcun effetto sui prezzi del gas dal momento che non c’è gas che scorre attraverso il Nord Stream”, ha aggiunto.(LaPresse)

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