Ue: per l’Italia balzo della crescita al 6,2% nel 2021. Gentiloni: “Pnrr impresa difficile”

Foto Virginia Mayo / AP in foto Paolo Gentiloni

BRUXELLES – Un balzo della crescita del 6,2% a fine anno, superiore alle aspettative. E’ quanto prospetta la Commissione europea per l’Italia nelle sue previsioni economiche di autunno. Livelli notevoli che non si vedevano da decenni ma che sono anche “il frutto di una caduta dell’economia italiana nel 2020, che non avevamo mai visto dopo la guerra”, ha detto il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni.

La sfida ora è quella di rendere questi ritmi di crescita duraturi e sostenibili, e bisogna farlo con i programmi di riforme e investimenti che si basano anche sull’enorme ammontare di risorse comuni europee, ha avvertito il commissario. Il Pil reale dopo il rimbalzo del 2021 dovrebbe attenuarsi al 4,3% nel 2022 e l’economia tornare ai livelli pre-crisi entro metà del prossimo anno. Nel 2023, invece, l’attività economica è destinata a espandersi del 2,3%.

A trainare la crescita questa volta sono soprattutto i servizi al consumo che hanno guidato il rimbalzo nel secondo trimestre di quest’anno. Si tratta di un’impennata, dunque, ma “l’economia italiana dovrebbe intraprendere un percorso stabile di espansione sostenuto il prossimo anno, grazie a una minore carenza di approvvigionamento, al supporto del bilancio nazionale e in particolare al dispiegarsi degli investimenti dell’Rrf”. Grazie alla ripresa economica scenderà anche il rapporto debito/Pil, destinato a diminuire dal 155,6% del 2020 al 151,0% del 2023.

Nello scenario europeo, nonostante alcuni venti contrari, si prevede che l’economia dell’Ue continuerà ad espandersi nell’orizzonte di previsione, raggiungendo un tasso di crescita del 5%, 4,3% e 2,5% rispettivamente nel 2021, 2022 e 2023. Tassi identici per l’area euro per il 2021 e 2022, e solo di un punto più basso per il 2023. Oltre alla ripresa delle attività economiche dopo le chiusure, una forte spinta proviene dalle politiche monetarie della Bce e dalle ingenti risorse messe in campo dalla Commissione europea, che in realtà al momento si sono materializzate solo nella parte del 13% dei prefinanziamenti.

“La retorica del ‘Build back better’ (ricostruire meglio) ha un suo fondamento – ha affermato Gentiloni nella conferenza stampa -. Pensiamo che questa azione comune senza precedenti da parte dell’Ue non abbia l’obiettivo di tornare alla situazione precedente che non era l’età dell’oro. Gli interventi a livello Ue hanno contribuito ad evitare che aumentassero le differenze che erano presenti tra i paesi, in altre parole a creare quella convergenza tanto auspicata dalla Commissione europea.

La grande sfida che attende l’Italia è l’attuazione del piano di ripresa e resilienza. L’esecutivo Ue non nasconde preoccupazione per la riuscita di tutti gli interventi nei tempi stabiliti ma “guarderà con attenzione e con spirito di collaborazione a tutta la fase esecutiva” del pnrr italiano. “Il governo italiano sta lavorando con grande impegno, sta agendo con grande determinazione e con un sostegno parlamentare notevole”, ha detto il commissario all’economia che tuttavia non dà per certa l’erogazione della prima tranche di finanziamento entro dicembre.

“Non so se ci saranno già quest’anno, stiamo definendo gli accordi operativi che stabiliscono le date, certamente è un impegno notevole e il governo italiano sta facendo di tutto per rispettarlo, ma pochi come me sanno quando questa impresa sia difficile”, ha affermato. Ma è anche nell’interesse della Commissione che i piani nazionali procedano secondo quanto concordato, perché aver messo in piedi “questa cosa senza precedenti” che è il Next Generation Eu deve essere coronato da un successo. Altrimenti “se il risultato fosse deludente, riproporre iniziative di questo genere, magari su obiettivi diversi, nel prossimo futuro diventerebbe molto difficile”.

Da Bruxelles rimane alta l’attenzione ai “venti contrari” dell’inflazione e della pandemia, ma non traspare una grande preoccupazione. L’inflazione è destinata a continuare a segnare livelli elevati, ma diminuirà progressivamente nel corso del 2022, è la previsione della Commissione, così come le attuali elevate pressioni sui prezzi che dovrebbero essere in gran parte transitorie. “Ciò è confermato in particolare dagli operatori del mercato del gas e dell’elettricità che prevedono un calo dei prezzi nel prossimo anno dopo il picco di quest’inverno”, sostiene il commissario.

Stesso discorso per la ripresa dei contagi che sta introducendo nuove chiusure in molti paesi europei. “Non credo che le restrizioni in arrivo avranno lo stesso impatto dei precedenti lockdown ma potrebbero avere un impatto. I paesi europei con livelli di vaccinazione più bassi rischiano di avere delle conseguenze economiche, non simili a quelle dei lockdown precedenti ma significative – ha rimarcato l’ex premier – e l’invito a vaccinarsi è fondamentale”.(LaPresse)

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