Usa, Trump: “Accordo al Congresso? Scontento ma shutdown improbabile”

Brendan Smialowski / AFP in foto Donald Trump

WASHINGTON(USA)Donald Trump è scontento dell’accordo preliminare raggiunto al Congresso sui fondi per il muro al confine del Messico, ma un nuovo shutdown del governo federale è improbabile.

Non posso dire di esser felice, non posso dire di esser entusiasta“, ha detto il presidente degli Stati Uniti, in un incontro alla Casa Bianca, sottolineando di poter integrare la proposta dei deputati con altro denaro, mettendo così fine alla disputa.

Il muro sarà costruito comunque“, ha detto il repubblicano, “quando si aggiungerà ciò che devo aggiungere, e funzionerà, costruiremo un bel muro, grande e solido, che non lascerà entrare i criminali e la droga nel nostro Paese“.

I deputati al Congresso hanno raggiunto un’intesa sul finanziamento parziale del muro, che Trump vuole ad ogni costo costruire al confine contro quella che chiama “l’invasione” dei migranti, per mantenere una delle promesse chiave della sua campagna elettorale.

L’intesa preliminare, però, non significa che arrivi l’approvazione e che il magnate accetti ed eviti quindi un nuovo shutdown, alla scadenza prevista di venerdì.

L’accordo prevede “in linea di principio” lo stanziamento 1,4 miliardi di dollari per la costruzione di un nuovo tratto di muro di 88 chilometri. Una cifra ben più bassa dei 5,7 miliardi di dollari voluti da Trump. “Non credo che avremo uno shutdown. Non vorrei, se ci fosse sarebbe colpa dei democratici“, ha detto.


Con il Congresso diviso tra i due partiti, è tempo di compromessi

Non credo che avremo uno shutdown. Non vorrei, se ci fosse sarebbe colpa dei democratici“, ha detto. A un comizio a El Paso, lunedì sera, Trump aveva parlato ai suoi sostenitori di generiche “possibili buone notizie, ma chi lo sa?“.

A dicembre il suo tentativo di far pressione sul Congresso perché approvasse i 5,7 miliardi era fallito di fronte al netto no dei Dem, quindi 800mila dipendenti federali erano stati ‘in sospeso’ per cinque settimane, da quelli dell’Fbi a quelli della sicurezza aerea. Trump era stato costretto a imbarazzanti manovre e dietrofront politici, con una successiva proroga sino a venerdì.

Nel frattempo, anche il sindaco di New York, Bill de Blasio, sembra scendere in campo nell’affollato campo democratico in vista delle elezioni del 2020. Fonti a lui vicine, citate da Politico e altri media, hanno riferito che in settimana andrà in New Hampshire, primo Stato in cui si terranno le primarie.

Anche un altro sindaco della città, Michael Bloomberg, sta lavorando in vista di una possibile corsa alle presidenziali, anche lui come Dem ma con un profilo più centrista di de Blasio.
(LaPresse/AFP)

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