Usa, Trump minaccia di uscire dalla Nato e critica la Germania: “Paga la Russia”

"I presidenti americani hanno provato per anni senza successo a far pagare di più la Germania e le altre nazioni ricche per la loro protezione dalla Russia"

Foto Mandel Ngan LaPresse / AFP in foto Donald Trump

WASHINGTON – Donald Trump è tornato alla carica minacciando di uscire dalla Nato. Come è abituato a fare, il presidente americano ha usato Twitter per sparare a zero. Stavolta i suoi attacchi sono rivolti ai Paesi europei e in particolare alla Germania. “I presidenti americani – ‘cinguetta’ Trump – hanno provato per anni senza successo a far pagare di più la Germania e le altre nazioni ricche della Nato per la loro protezione dalla Russia” ma questi “pagano solo una frazione del costo”, invece “gli Usa pagano decine di miliardi di dollari in eccesso per sussidiare l’Europa, e perdono un sacco sul commercio. Tutte le nazioni Nato devono rispettare il loro impegno del 2%, e questo deve alla fine salire al 4%!”.

L’attacco frontale alla Germania

Nel calderone dell’ira trumpiana ci è finita soprattutto la Germania.“E per di più, la Germania ha appena iniziato a pagare la Russia, il Paese da cui vuole protezione, miliardi di dollari per i suoi bisogni energetici che derivano da un nuovo gasdotto dalla Russia. Non è accettabile!”, un comportamento contraddittorio che Trump ha voluto ricalcare con un ulteriore tweet.

Malgrado le mille polemiche, cresce l’apprezzamento degli americani nei confronti di Trump

Trump fa discutere, sempre. Ma è sulla strada giusta per garantirsi le preferenze dei suoi connazionali. Lo si evince da un recente sondaggio promosso dal Pew Research Center e pubblicato dai media Usa. Il 44% degli americani intervistati ha indicato Barack Obama come miglior presidente dei tempi moderni. Al secondo posto Bill Clinton con il 33%, seguito a ruota da Ronald Reagan, che si aggiudica il 32%. Subito dopo il podio c’è proprio Donald Trump con il 19%: secondo il centro ricerche Pew, una simile percentuale di americani (il 20%) preferiva Obama a circa metà del suo mandato. Quest’ultimo dato la dice lunga sulle proiezioni future, sugli scenari di domani. I numeri – si sa – non sbagliano mai.

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