Usa, Trump: “Senza di me fallirebbero anche i social media”

"Mi dispiace dirlo, ma senza di me anche i social media falliranno, e anche le fake news". Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump in una serie di tweet in occasione del summit organizzato alla Casa Bianca "per denunciare la disonestà dei social", colpevoli di collusione la sinistra.

(Photo by Nicholas Kamm / AFP)

MILANO – “Mi dispiace dirlo, ma senza di me anche i social media falliranno, e anche le fake news”. Lo ha scritto il presidente americano Donald Trump in una serie di tweet in occasione del summit organizzato alla Casa Bianca “per denunciare la disonestà dei social”, colpevoli di collusione la sinistra. “Un grande argomento oggi nel summit sui social media alla Casa Bianca saranno la tremenda disonestà, i pregiudizi, la discriminazione e la repressione compiute da alcune compagnia. Non lasceremo che la facciano franca ancora a lungo”, scrive il presidente. “I Fake News Media resteranno in giro, ma per un periodo limitato – aggiunge – Non sono importanti o potenti come i social media. Hanno perso terribilmente credibilità da quel giorno di novembre 2016, quando io sono sceso dalla scala mobile con la persona che sarebbe diventata la vostra First Lady”.

Lo spirito

 E ribadisce: “Quando alla fine lascerò l’incarico tra 6, o 10 o 14 anni (sto scherzando)” i fake news media “falliranno rapidamente per la mancanza di credibilità e per l’assenza di gradimento del pubblico. Ecco perché prima o poi mi sosterranno, in un modo o nell’altro”. Secondo Trump “potreste immaginare di avere l’addormentato Joe Biden, o una versione molto nervosa e magrissima di Pocahontas (Elizabeth Warren), come vostro presidente, al posto di quello che avete ora, un vero genio stabile, così bello e intelligente. Mi dispiace dire che persino i social media sarebbero destinati a fallire con -finalmente- i Fake News Media”.

Il programma

 Il ‘summit’ riunirà diverse organizzazioni o personalità conservatrici che lamentano regolarmente di essere censurate. Secondo i media statunitensi, parteciperanno all’incontro il sito PragerU, che pubblica video, o l’organizzazione TurningPoint USA, che afferma che le università americane sono “propaganda di sinistra”. Confermata la presenza del capo dell’organizzazione Project Veritas, che afferma di essersi infiltrato nei giganti della Silicon Valley. Per Daniel Castro, vicepresidente della Fondazione per le tecnologie dell’informazione e l’innovazione, il rischio di un tale “vertice” è quello di dare ad “alcune di queste personalità più eccentriche una patina di legittimità”.

Questo incontro arriva in un momento delicato per i giganti tecnologici statunitensi accusati di censura da parte dei conservatori, ma anche per non fare abbastanza per sopprimere i contenuti di odio online.

LaPresse

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