Vaccini, allarme AstraZeneca: si va verso lo stop agli open day per i più giovani

Dopo il caso della 18enne di Genova vaccinata con AstraZeneca e ricoverata in ospedale ancora in gravi condizioni, il Comitato tecnico scientifico sembra voler cambiare rotta e modificare la direttiva in merito alle dosi ai più giovani

Foto Hannibal Hanschke / Pool via AP AstraZeneca COVID-19

Vaccini: si va verso lo stop agli open day per i più giovani. Una presa di coscienza, dunque, del Comitato tecnico scientifico dopo il caso della 18enne di Genova vaccinata con AstraZeneca e ricoverata in ospedale ancora in gravi condizioni. In effetti si potrebbero prendere in considerazione limiti di non fattibilità sotto la soglia dei 30 o dei 40 anni, “mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni – ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileriperché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio”. Intanto il nostro Paese ha deciso di aggiornare il bugiardino e gli avvisi raccomandati dall’Ema, consigliando “il vaccino sopra i 60 anni d’età sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte dell’elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate”.

La difformità

Intanto pare non esserci uniformità di comportamenti tra le Regioni: c’è chi, vista la situazione, ha preferito abolire gli open day e chi invece continua ad organizzarli anche per i giovani. Ad esempio l’Asl Napoli 2 Nord che ha revocato l’open day previsto per questa sera con il vaccino AstraZeneca. In Sicilia fino a domenica torna l’iniziativa per i cittadini dai 18 anni in su esenti da fragilità, che potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson & Johnson.
In Abruzzo si procede con sempre meno open day ma per carenze organizzative mentre in Friuli Venezia Giulia il presidente Massimiliano Fedriga non ha organizzato ‘Astra-day’ dedicati ai giovani. Decisione altrettanto saggia sembra essere quella del presidente del Veneto Luca Zaia, che ha sottolineato la scelta della sua Regione “di non somministrare più i vaccini a vettore virale”. Nel Lazio, invece, si viaggia a pieno regime con le prenotazioni all’open week over 18 con AstraZeneca e sempre fino a domenica con ticket virtuale su App ufirst.
Nelle Marche no agli Astra-day per i giovani: la Regione ha organizzato vaccinazioni per i maturandi ma con Pfizer, mentre in Puglia abolite le prime dosi con AstraZeneca, ma si procede nel completare le seconde in quanto mancano ancora 300mila richiami.
No ad AstraZeneca in Sardegna fuori dalle fasce d’età previste: “Sulla base dei dati pubblicati su Science ad aprile riferiti al Regno Unito – ha detto l’immunologo Giuseppe Remuzzi è emerso che il rischio di complicazioni gravi di questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100mila, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d’età va da 0,8 a 6,9 per 100mila. Ecco perché l’Ema ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età, lasciando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze”.

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