Vaccini, Giani: “A Draghi chiediamo le dosi, bisogna mettere al sicuro la popolazione”

La richiesta del presidente della Regione Toscana

Eugenio Giani (Foto Marco Bucco/LaPresse)

ROMA – “Il vaccino Sputnik? Io sinceramente voglio stare in armonia con lo Stato. Lo andrei a comprare se mi venisse chiesto dal ministro o dal presidente del Consiglio, in una logica di squadra. Se deve essere una gara a chi è più bravo non va bene. Anche perché i vaccini devono essere autorizzati dall’ente regolatore, non possiamo somministrare qualcosa che non è stato approvato dall’Agenzia del farmaco”. Lo afferma Eugenio Giani, presidente della Toscana, a proposito della polemica sul vaccino rosso tra Stefano Bonaccini e Vincenzo De Luca.

Al governatore toscano l’idea di fare soli lanciata dal presidente della Campania non piace: “Dire ‘faccio da solo’ è un’iniziativa che può scaldare il cuore dei cittadini, ma dobbiamo avere senso di responsabilità e fare squadra con il governo”. Riguardo poi all’incontro di oggi con Palazzo Chigi, Giani sottolinea che “la richiesta è sempre la stessa: vaccini, vaccini, vaccini”. “Dobbiamo poter mettere al sicuro la popolazione – sottolinea intervistato da ‘La Stampa’-. Però, rispetto a qualche settimana fa, devo riconoscere che oggi mi trovo molto bene a lavorare con il generale Figliuolo, soprattutto per la sua capacità di iniziativa. Questa settimana arriverà una quantità di dosi di vaccini che non avevamo mai avuto. Con il nuovo governo vedo una maggiore capacità di approvvigionarci”.

Sul fronte delle riaperture, poi, Giani sposa la proposta del collega della Liguria Giovanni Toti che ha chiesto di indicare almeno una ‘road map’: “Questo può essere un ragionamento: dire che da metà maggio, per esempio, si possono riaprire i ristoranti la sera, sempre tenendo d’occhio le condizioni epidemiologiche, può dare un senso di fiducia agli operatori”. Infine, il presidente della Toscana confessa che “è musica sentire che si riapre” la scuola. “La Toscana si è caratterizzata per essere la prima delle grandi regioni ad avere aperto le superiori a gennaio. La scuola è un valore fondamentale, sono da sempre aperturista”, conclude.

(LaPresse)

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