Vaccini, stretta dell’Ue sulle esportazioni

"La Commissione Europea ha introdotto i principi di reciprocità e proporzionalità come nuovi criteri da considerare per autorizzare le esportazioni nell'ambito del meccanismo di trasparenza e autorizzazione per le esportazioni di vaccini contro il Covid-19".

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

TORINO – “La Commissione Europea ha introdotto i principi di reciprocità e proporzionalità come nuovi criteri da considerare per autorizzare le esportazioni nell’ambito del meccanismo di trasparenza e autorizzazione per le esportazioni di vaccini contro il Covid-19. Questo sistema migliora notevolmente migliorato la trasparenza delle esportazioni. Tuttavia, l’obiettivo di garantire un accesso tempestivo ai vaccini per i cittadini dell’Ue non è ancora raggiunto”. Così la Commissione europea in una nota.  Secondo il nuovo regolamento, gli Stati membri e la Commissione “oltre all’impatto di un’esportazione pianificata sull’adempimento degli accordi di acquisto anticipato” dovranno considerare la reciprocità e la proporzionalità. Rispettivamente, secondo una nota: “il Paese di destinazione limita le proprie esportazioni di vaccini o delle loro materie prime, per legge o con altri mezzi?”, e “le condizioni prevalenti nel Paese di destinazione sono migliori o peggiori di quelle dell’Ue, in particolare situazione epidemiologica, tasso di vaccinazione e accesso ai vaccini?”. L’Ue sottolinea di “rimanere impegnata nella solidarietà internazionale e continuerà quindi a escludere da questo programma le forniture di vaccini per gli aiuti umanitari o destinati ai 92 Paesi a basso e medio reddito nell’elenco degli impegni di mercato anticipati di Covax”. Dall’avvio del meccanismo, fa sapere l’esecutivo comunitario, sono state accolte 380 richieste di esportazione verso 33 diverse destinazioni per un totale di circa 43 milioni di dosi. Una sola richiesta di esportazione è stata respinta. Le principali destinazioni di esportazione includono Regno Unito (con circa 10,9 milioni di dosi), Canada (6,6 milioni), Giappone (5,4 milioni), Messico (4,4 milioni), Arabia Saudita (1,5 milioni), Singapore (1,5 milioni), Cile (1,5 milioni), Hong Kong (1,3 milioni), Corea (1,0 milioni) e Australia (1,0 milioni).

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome