Venezuela, gli Usa ritirano i diplomatici. Uffici chiusi per il blackout

Una decisione, secondo il segretario di Stato Mike Pompeo, dovuta al "deterioramento della situazione" nel Paese latino-americano

LAPRESSE / AFP

CARACAS – Gli Stati Uniti ritireranno l’intero corpo diplomatico presente in Venezuela, dove è ancora in corso il blackout iniziato giovedì. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha annunciato il ritiro degli ambasciatori. Una decisione, secondo il segretario, dovuta al “deterioramento della situazione” nel Paese latino-americano. Gli uffici e le scuole rimangono chiuse per effetto del guasto all’impianto elettrico che, secondo il presidente Nicolas Maduro, è da attribuire ad alcuni sabotatori. Maduro ha annunciato l’arresto di due uomini che avrebbero cercato di danneggiare il sistema di comunicazione a Guayana de Guri.

Venezuela al collasso, Pompeo richiama gli ambasciatori. Maduro attacca l’opposizione per il blackout

E’ critica la situazione del Venezuela. Dopo l’escalation dello scontro tra Maduro a Juan Guaidò il dipartimento di Stato americano ha ritenuto opportuno richiamare gli ambasciatori. “La presenza del personale diplomatico americano nell’ambasciata è diventata una limitazione alla politica statunitense”, ha dichiarato il segretario Pompeo. Il premier venezuelano punta il dito contro l’opposizione. In un discorso ha annunciato l’arresto di due uomini, che avrebbero cercato di sabotare gli impianti di comunicazione a Guayana de Guri. Maduro ha lanciato così un appello ai giudici: “Che siano perseguiti anche gli autori intellettuali di questo gigantesco danno, una pugnalata al diritto alla vita e alla pace del nostro popolo”.

Scuole e uffici chiusi per il blackout, aperto corridoio umanitario con la Colombia

Il blackout iniziato lo scorso giovedì ancora non è stato risolto. E’ un momento buio per il Venezuela, in tutti i sensi. Il governo ha esteso la chiusura di uffici e scuole, sospendendone l’attività. “Le lezioni di ogni livello e ogni attività lavorativa sono sospese”, ha dichiarato Jorge Rodriguez, vicepresidente settoriale della Comunicazione, turismo e cultura. Il Paese ha intanto aperto un corridoio umanitario con la Colombia. La frontiera chiusa lo scorso 23 febbraio torna percorribile, riprendendo l’ingresso degli aiuti umanitari.

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