Videopoker dei Belforte, scatta la confisca

Pasquale Marciano

MADDALONI – Scatta la confisca per i videopoker già sequestrati all’imprenditore Pasquale Marciano, 48 anni, considerato contiguo al clan camorristico dei Belforte di Marcianise. Ieri mattina la polizia di Stato di Caserta e la guardia di finanza di Marcianise, in esecuzione di un decreto del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, emesso su proposta della Procura della Repubblica di Napoli, hanno sottoposto a confisca definitiva disponibilità finanziarie e beni strumentali per un valore di oltre 150mila euro, riconducibili a Marciano (attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel territorio comunale di Maddaloni).

Le indagini

Il provvedimento di confisca irrevocabile, fanno sapere le forze dell’ordine, rappresenta l’epilogo dell’indagine svolta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Caserta e dalla Compagnia della guardia di finanza di Marcianise che ha permesso di ricostruire le modalità illecite attraverso le quali Marciano, come dimostrato dall’esito delle vicende giudiziarie in cui lo stesso è stato coinvolto, gestiva in regime di monopolio il settore delle slot machine.

I precedenti

L’esecuzione colpisce il patrimonio accumulato dalla famiglia dell’imprenditore, già in passato oggetto di analoga misura di prevenzione, i cui membri, attraverso l’interposizione fittizia di prestanomi, erano riusciti, con modalità estorsive, a gestire la quasi totalità degli apparecchi da gioco presenti nel Comune di Maddaloni e zone circostanti. Per questi comportamenti lo stesso è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Appello di Napoli a 6 anni di reclusione per associazione mafiosa, in quanto ritenuto responsabile del delitto di illecita concorrenza con minaccia e violenza, estorsione, intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.

Il provvedimento

Il provvedimento di confisca colpisce disponibilità finanziarie e beni strumentali di una ditta individuale intestata ad un prestanome, compresi 46 apparecchi da gioco installati presso numerosi esercizi commerciali (in particolare bar e sale giochi) situati nel Comune di Maddaloni. Già a settembre 2021 altri beni furono sequestrati ai fratelli Marciano, colpiti nel maggio 2018 da misura cautelare in carcere su ordine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.

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