Volare in Ue? Meglio usare il treno

Da Napoli a Milano in meno di 4 ore, ma i prezzi alti scoraggiano gli utenti

Foto Claudio Furlan - LaPresse

NAPOLI – Viaggiare in treno per inquinare meno. Un’iniziativa dal sapore rétro che potrebbe dare una mano significativa al nostro pianeta. Il treno, è noto, è il mezzo di trasporto più ecologico. Ma da anni ormai, soprattutto per le lunghe tratte, si sceglie di muoversi in aereo, perché costa meno e si impiega meno tempo. Ma a che prezzo per la Terra?
Greenpeace ha cercato di trovare una soluzione al problema. Un terzo delle rotte aeree a corto raggio con più passeggeri in Europa potrebbe essere sostituito da un viaggio in treno della durata inferiore alle sei ore, e molti altri spostamenti potrebbero essere più sostenibili viaggiando in treno anziché in aereo. Lo rivela uno studio commissionato da Greenpeace Ue e realizzato dal gruppo di ricerca italiano Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa in cui vengono messi a confronto i voli a corto raggio più frequentati in Europa con le alternative ferroviarie esistenti. Vietando i voli a corto raggio dove esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore risparmieremmo 3,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Se inoltre venissero aggiunti nuovi treni diurni e notturni, e migliorata l’efficienza e l’accessibilità del sistema ferroviario europeo, quasi tutti i 250 voli più frequentati in Europa potrebbero essere sostituiti da treni, con un risparmio di circa 23,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno, pari alle emissioni annuali di CO2 di un Paese come la Croazia. L’obiettivo dello studio è chiedere alle istituzioni europee e ai governi nazionali di vietare i voli a corto raggio per i quali esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore, e di investire nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale, con più treni, migliori servizi e una maggiore accessibilità, anche in termini economici, per tutta la popolazione.

AEREI SOSTENUTI DAGLI STATI

Il settore aereo è sempre dipeso dal sostegno pubblico per lo sviluppo. Aiuti di Stato agli aeroporti ed esenzioni fiscali, come l’Iva e la tassa sul cherosene, hanno portato a tariffe artificialmente basse. Questo è uno dei motivi principali per cui l’industria è stata in grado di crescere così rapidamente. Nel frattempo, molti servizi pubblici come i treni notturni o brevi collegamenti transfrontalieri tra le città europee sono stati trascurati o abbandonati negli ultimi decenni. Tra le rotte incluse nel rapporto di Greenpeace, le modifiche più impattanti includono la cancellazione dei treni notturni tra Madrid e Lisbona e quelli tra Venezia, Milano e Parigi che collegavano l’Italia con i Paesi esteri. A seguito della chiusura di questi servizi, un viaggio da Parigi a Porto è passato da 19 ore a 34 ore per esempio. Ciò influisce anche su collegamenti più ampi tra Lisbona e Porto e tra Bruxelles, Ginevra, Londra e Lione. Secondo l’analisi, se i viaggiatori vogliono utilizzare un treno notturno, da Francia Germania, Paesi Bassi o Belgio alla Spagna, ad esempio, avrebbero probabilmente bisogno di passare per Parigi. Questo dimostra quanto sia necessario che la rete di treni diurni e notturni tra regioni d’Europa divenga più decentralizzata.

IN ITALIA

Quaranta dei primi 150 voli tra i Paesi dell’Ue provengono o hanno come destinazione l’Italia. Il 15% di essi rappresenta viaggi che si possono percorrere in treno in meno di 6 ore. Sono quasi tutti voli nazionali, compreso quello che collega Milano con Napoli, che è la decima rotta più trafficata in Italia con 1.376.954 passeggeri aerei l’anno, nonostante vi siano sia l’opzione del treno diurno che impiega 4 ore e 33 minuti, che quella un treno notturno. Uno di questi percorsi richiede meno di 3 ore (la tratta Roma-Milano). Quattordici delle prime 40 rotte intra-Ue (il 35%) in Italia hanno alternative dirette ai treni notturni (e solo due nei fine settimana), ma i collegamenti internazionali da Milano e Venezia a Parigi sono stati tagliati sulla scia del pandemia. La prima rotta internazionale per l’Italia è quella che collega Roma a Parigi (2,3 milioni di passeggeri all’anno), che in passato era servita da un treno notturno. Dato che le tratte aeree più brevi e frequentate in Italia riguardano voli nazionali, molti interventi per convertire il traffico aereo in spostamenti su rotaia potrebbero essere fatti in autonomia da parte del governo italiano, in tempi relativamente brevi.

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