Tensioni grilline. Elezioni anticipate? Di Battista pronto a superare il vincolo dei due mandati. L’ex parlamentare attacca Di Maio

In caso di elezioni anticipate "mi candiderei al 100%": la bordata lanciata dal grillino a Di Maio

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Alessandro Di Battista

ROMA La politica è l’arte del possibile, recita un vecchio adagio. E Alessandro Di Battista si comporta da politico scafato, furbo. Il colpo basso tirato dall’ex deputato al capo politico dei 5 Stelle è degno del miglior (o peggiore) Andreotti: in caso di voto anticipato questa legislatura non deve essere contata per la regola interna del tetto dei due mandati. “Chiedo di non contarla”, ha affermato il pentastellato. Una dichiarazione che apparentemente salverebbe Luigi Di Maio, già al secondo mandato, ma che in realtà serve a tranquillizzare il gruppo parlamentare grillino. Come a dire: se cade il governo state tranquilli, vi ricandido.

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In caso di elezioni anticipate “mi candiderei al 100%“. La seconda bordata lanciata da Di Battista negli studi di La7 è emblematica. L’ex parlamentare ha disdetto i suoi viaggi in India (rinunciando a parecchi soldi). Quest’affermazione, se legata alla richiesta di deroga per il limite di due mandati, fa presagire che all’interno del Movimento il tema del voto anticipato e della caduta del governo Conte è più attuale che mai. Insomma, il M5S è diviso. I governisti, Di Maio e gli altri ministri, dovranno vedersela con chi, come Di Battista e lo stesso Roberto Fico, mal digerisce l’accordo con la Lega.

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Ed è proprio sul patto tra Carroccio e Movimento che Di Battista fa retromarcia rispetto alle posizioni di qualche mese fa. Se prima favoriva il patto, oggi non è più così. Anche la dichiarazione in questo senso è meno esplicita: “Mi auguro da cittadino che il governo non cada. Se Salvini vuole la crisi per ragioni elettorali sono affari suoi“. Insomma, un colpo alla botte ed uno al cerchio. Ma il sasso è stato lanciato. Ed unito al nuovo protagonismo di Giuseppe Conte e alla freddezza di Beppe Grillo, alle divisioni quotidiane con la Lega e alle pressioni che il centrodestra esercita su Matteo Salvini, potrebbe essere il sasso capace di aprire il buco nella diga del governo. Staremo a vedere.

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