Ndrangheta, sequestrati altri conti bancari a Matacena latitante a Dubai

Foto Marco Cantile-LaPresseNapoli,

Reggio Calabria, 16 mar. (LaPresse) – La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria ha dato esecuzione a due ulteriori provvedimenti di sequestro beni, per oltre 540mila euro, emessi dalla Corte di assise d’appello di Reggio Calabria (su proposta del procuratore generale, Bernardo Petralia, e del sostituto procuratore generale Domenico Galletta) e dal Tribunale Sezione misure di prevenzione (su proposta del procuratore distrettuale Calogero Gaetano Paci), nei confronti del noto armatore Amedeo Matacena, ex parlamentare, attualmente latitante a Dubai. Matacena, già condannato definitivamente nel 2014 a 3 anni di reclusione dalla Cassazione per concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente coinvolto nelle indagini svolte dalla Dia di Reggio Calabria (operazione Breakfast), era già stato colpito, nel dicembre scorso, da un analogo provvedimento emesso dalla locale Corte di assise di appello, dato che i suoi beni risultavano “frutto di attività illecite e/o di reimpiego dei loro proventi” ed era emersa “una oggettiva quanto marcata sproporzione” tra gli investimenti effettuati e i redditi dichiarati.

Nell’occasione, erano stati disposti il sequestro e la confisca di 12 sue società (per l’intero capitale sociale o in quota parte), di cui 4 con sede nel territorio nazionale (Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Roma) e 8 all’estero (Isole Nevis, Portogallo, Panama, Liberia e Florida), nonché di disponibilità finanziarie in conti esteri (isole Seychelles), per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

 Nel mese di luglio 2017 la Sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria aveva disposto nei confronti di Matacena il sequestro di beni per un valore di oltre 1 milione di euro. Successive indagini della Dia di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura generale e della Procura distrettuale, hanno consentito di individuare ulteriori risorse bancarie nella disponibilità dell’armatore reggino, anche se formalmente intestate alla moglie Chiara Rizzo. In particolare, con gli odierni provvedimenti emessi dalla Corte d’assise d’appello e dal Tribunale Sezione misure di prevenzione di Reggio Calabria, sono stati sottoposti a sequestro e confisca due conti correnti, di cui uno in un istituto delle isole Seychelles e per il quale è stata attivata un’apposita rogatoria internazionale, del valore complessivo di oltre 540mila euro.

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