Toscana, Giani: Il 10 aprile diventi giornata di lutto per Moby Prince

© VINCENZO CORAGGIO / LAPRESSE 01-08-2002 ROMA SPORT-CALCIO CONSIGLIO FEDERALE LEGA CALCIO NELLA FOTO L'ASSESSORE ALLO SPORT DEL COMUNE DI FIRENZE EUGENIO GIANI

Firenze, 11 apr. (LaPresse) – Il 10 aprile venga dichiarata giornata di lutto per la Toscana in ricordo delle 140 vittime della tragedia del Moby Prince. La proposta è arrivata oggi dal presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, nella seduta speciale dell’assemblea toscana dedicata alla presentazione dei risultati della commissione d’inchiesta parlamentare sul disastro del 10 aprile 1991: la collisione del traghetto con la petroliera Agip-Abruzzo. Giani ha ricordato la commemorazione di ieri a Livorno, “intensa, commovente, carica di tensione e di speranza”, e ha ringraziato i consiglieri regionali per la partecipazione. Poi il senatore Banchisio Silvio Lai, presidente della commissione che per due anni ha lavorato per chiarire i vari aspetti della vicenda, ha parlato della “strage nel mare di Toscana”. Lai ha descritto il “lavoro trasparente di una commissione votata e istituita all’unanimità”, così come la sua relazione finale, ha parlato di una “connessione politica tra Parlamento e Consiglio regionale” dal quale è arrivata la spinta a far partire la commissione, che si è “dotata di esperti e di magistrati, dell’ausilio di corpi dello Stato che hanno messo a disposizione la loro capacità investigativa, una commissione che ha lavorato per restituire dignità e onore alle vittime”.

 Lai ha ricostruito i fatti, ripercorrendo tutte le tappe delle indagini, che smentiscono numerose interpretazioni date precedentemente: dalla causa dell’impatto alla deviazione della navigazione, dalla posizione della petroliera ai mancati soccorsi, alle distrazioni, all’assenza di un esame autoptico sui cadaveri, fino all’alterazione dei verbali degli interrogatori dell’unico superstite. “Sappiamo di aver messo a disposizione delle valutazioni – ha concluso Lai – che rendono la verità credibile alle famiglie, una verità confermata da alcuni fatti e non visionaria come è stata presentata in qualche momento. Abbiamo fatto delle proposte che tendono a modificare anche il sistema della magistratura italiana affinché queste cose non accadano più. Pensiamo che una Procura come Livorno non possa essere incaricata di gestire eventi di tale entità, una piccola Procura è troppo condizionabile e non ha strumenti adatti”.

Il presidente del Consiglio regionale ha aggiunto che adesso “ci sono ulteriori spunti per l’approfondimento di quanto è successo e questo fornisce una nuova speranza ai parenti delle vittime” e ha assicurato che “il Consiglio regionale continuerà a impegnarsi affinché emerga tutta la verità e sia fatta giustizia”.

 

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