‘Ndrangheta, tentato omicidio: arrestati 2 killer clan Gianpà

Catanzaro, 14 apr. (LaPresse) – Due uomini del clan Gianpà sono finiti in carcere con una condanna a 16 anni per il tentato omicidio del 42enne Antonio Villella, avvenuto a Lamezia Terme il 5 dicembre 2008. In mattinata gli agenti della squadra mobile di Catanzaro hanno eseguito nei confronti di Pino Strangis, 43 anni, e Domenico Chirico, 36, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri. I due sono accusati in concorso con altri del reato di tentato omicidio aggravato dalla metodologia mafiosa. Il fatto si colloca nella faida tra la cosca mafiosa dei Giampà, alla quale Strangis e Chirico risultano affiliati, e quella dei Torcasio, Cerra e Gualtieri a cui farebbe parte la vittima.

Il tentato omicidio aveva suscitato particolare allarme in quanto era avvenuto all’interno di una sala giochi del centro cittadino di Lamezia Terme, in orario serale e con numerosi avventori all’interno. Villella scampò all’agguato per la prontezza avuta nel trovare ricovero in un bagno, all’atto dell’esplosione dei primi colpi.

“La misura cautelare, sollecitata dal sostituto procuratore Elio Romano, a seguito di condanna ad anni 16 di reclusione riportata dagli indagati nel corso del giudizio celebrato, il 9/6/2017, nelle forme del rito abbreviato, mette a frutto le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile, le cui evidenze hanno consentito di ricostruire il cruento fatto di sangue facendo piena luce sulle modalità di consumazione del delitto e sul contesto di ‘ndrangheta in cui si inquadrava”, si legge in una nota della questura di Catanzaro. In particolare, spiega la questura, Vincenzo Bonaddio, classe 1959, all’epoca dei fatti elemento al vertice della cosca Giampà, decideva di uccidere Villella perchè ritenuto partecipe nell’azione omicidiaria perpetrata nei confronti di Pasquale Giampà detto ‘Buccaccio’, fratello del capo cosca Francesco, 73 anni, noto come ‘il professore’.

Gli inquirenti hanno accertato che Strangis è stato l’esecutore materiale del tentato omicidio esplodendo diversi colpi di arma da fuoco nei confronti di Villella, mentre Chirico ha partecipato all’azione delittuosa alla guida di un motorino con cui la coppia è arrivata e poi fuggita dalla sala giochi. Dopo le formalità di rito Strangis è stato associato al carcere di Catanzaro, mentre per Chirico la notifica è avvenuta nella casa circondariale di Melfi (Potenza), dove è detenuto per altra causa.

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