Ipotesi nuove elezioni, la prima data disponibile è il 22 luglio

Però Mattarella spinge per governo "neutro"

ROMA (Mariano Paolozzi) – Le elezioni a luglio sono uno spettro sempre più reale. Dopo l’ennesimo buco nell’acqua durante le consultazioni di ieri, con nessuna disponibilità delle forze in campo a formare un governo politico, le strade sembrano sostanzialmente quattro. Anzi, tre e mezzo. Ieri il presidente Sergio Mattarella è stato chiaro: non c’è maggioranza politica possibile e, richiamando alla “responsabilità” tutti i partiti e schieramenti, ha tracciato diverse strade. La prima, fortemente voluta dal colle, è quella di un governo “neutro” o istituzionale, che dir si voglia, con i soli compiti di approvare il bilancio dello Stato dopo l’estate e varare una nuova legge elettorale e poi voto. La seconda, quella meno gradita, è il voto in autunno. La terza, che sta prendendo sempre più piede in queste ore, è votare addirittura in piena estate, la prima data disponibile sarebbe il 22 luglio. C’è una quarta ipotesi, solo sussurrata dal Presidente (visibilmente infastidito e seccato): che durante la vita del governo istituzionale si trovi un accordo politico tra le parti. Veramente difficile.

Gli scenari: Elezioni a luglio o governo “neutro”

In queste ore, verosimilmente, Sergio Mattarella scioglierà le riserve e affiderà ad una figura di garanzia l’incarico di formare un nuovo governo, che dovrà passare poi in parlamento per il voto di fiducia. Il Capo dello Stato sa che non è affatto scontato che l’operazione riesca: ma almeno si capirà chi vuole seguire il suo dettato di “responsabilità” e chi invece preferisce andare al voto subito, con tutti i rischi del caso. Senza fiducia, le camere verranno sciolte e saranno indette nuove elezioni. Una parentesi: è la prima volta nella storia della Repubblica italiana che si torna al voto nemmeno un anno dopo le elezioni. Detto questo, cosa succede? Un’ipotesi è che rimanga in piedi un governo senza fiducia durante l’estate, un cosiddetto governo balneare, e poi voto in autunno, probabilmente ad ottobre. E’ la strada che Mattare preferisce meno, perché si correrebbe il rischio altissimo di non riuscire ad approvare la manovra finanziaria, con l’aumento automatico dell’Iva e danni economici al paese incalcolabili. Un’altra strada, è il voto a luglio (altro inedito repubblicano). La prima data disponibile è il 22 luglio. Votare in piena estate, oltre a quanto già detto, minerebbe seriamente l’affluenza alle urne.

Lega e 5Stelle per nuove elezioni, Pd e Forza Italia seguono Mattarella

Le posizioni dei partiti e degli schieramenti, in questo momento, fanno pensare che il voto estivo sia vicino. Ma non è affatto scontato. La posizione dei 5Stelle è la più netta: “No a governi tecnici, si torni al voto”, ripete come un mantra Luigi Di Maio e tutto lo stato maggiore grillino. Così i pentastellati eviterebbero di entrare in governi con altre forze e soprattutto credono di andare all’incasso e fare incetta di voti. Non è così scontato, soprattutto dopo questi 2 mesi e le diverse posizioni cambiate, con la politica dei due forni tra Lega e Pd che ha molto diviso la base. Poi, assumersi la responsabilità di non far partire un governo ma riaprire le urne, statisticamente non ha mai pagato. Matteo Salvini, di riflesso, è su posizioni simili: o governo al centrodestra o al voto. Data l’impossibilità di un governo di minoranza, la posizione del leader della Lega finisce con il coincidere con quella di Di Maio, con gli stessi rischi del caso. Rischi che si sommano con lo spettro della spaccatura con Silvio Berlusconi e Forza Italia, che più volte ha ribadito di non aver paura delle elezioni, ma di preferire, in ogni caso, che il voto sia rimandato. Posizione ancora diversa per il Pd: Maurizio Martina e Paolo Gentiloni hanno più volte ribadito il loro appoggio a Mattarella, quindi al governo istituzionale. Nel caso si voti, probabilmente i Dem lanceranno nell’agone il premier Gentiloni, aprendo anche un confronto con le altre forze della sinistra.

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