Avvio di seduta per Piazza Affari in rialzo, poi inversione di rotta. Debole l’euro sul dollaro

Inverte la rotta Piazza Affari dopo un avvio in lieve rialzo frenata da Tim. Segno meno anche per Campari, Italgas e A2a. Sotto pressione anche Carige, bene Fincantieri, debole invece Bim.

Borsa - Piazza Affari
Foto LaPresse/Stefano Porta

MILANO – Rapida invesione di rotta di Piazza Affari dopo un avvio in lieve rialzo con Ftse Mib -0,3%, frenata da Tim (-2,15%), Campari (-1,31%), Italgas (-1,05%) e A2a (-0,99%), mentre salgono Tenaris (+1,92%), Ferragamo (+1,79%), Saipem (+1,34%). Apre bene Fincantieri (+2,48%), debole invece Bim (-1,61%). Avvio di settimana in lieve calo per lo spread fra Btp e Bund: il differenziale segna 233 punti contro i 236 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è pari al 2,66%.

Euro

Euro debole ancora in lieve calo sul dollaro in avvio di seduta. La moneta unica europea che passa di mano a 1,1738 dollari contro gli 1,1746 di ieri sera. Lo yen scende però nei confronti dell’euro a 130,30 .

Mercati europei

Mercati azionari del Vecchio continente sempre timidamente positivi dopo l’inizio dell’intervento del presidente della Bce, Mario Draghi, al Parlamento europeo e l’avvio di Wall Street. Londra e Madrid aprono in positivo (+0,3%) con Parigi in aumento dello 0,2% e Francoforte in crescita dello 0,1%.

Mercati asiatici

Le Borse asiatiche chiudono in positivo la prima seduta della settimana, dopo i dati positivi del mercato del lavoro Usa. Gli investitori approfittano dei recenti ribassi per tornare sulle piazze azionarie e sperano in una soluzione alla guerra commerciale nonostante la minaccia di Donald Trump di imporre altri dazi. La Cina, intanto, guarda con grande interesse all’Europa dopo il vertice ’16+1′. Tokyo chiude la seduta in rialzo dell’1,2%, con lo yen stabile sul dollaro a quota 110,40, mentre perde terreno sull’euro, assestandosi poco sopra a 130. Le Borse cinesi trovano il rimbalzo dopo essere cadute in “bear market”, soprattutto in scia alla guerra commerciale Usa-Cina

Oro nero

Prosegue la crescita del prezzo del petrolio sulla spinta di timori di una calo della produzione a causa della situazione in Libia e delle tensioni Usa con l’ Iran. I contratti sul greggio Wti con scadenza ad agosto guadagnano 53 centesimi a 77,48 dollari al barile mentre il Brent cresce di 80 centesimi a 78,67 dollari.

Oro giallo

Il prezzo dell’oro è ancora in lieve ripresa sui mercati asiatici dopo i livelli minimi da dicembre toccati venerdì: il lingotto con consegna immediata avanza di uno 0,1% a 1259 dollari l’oncia.

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